Siamo nel 2023 ed è paradossale dover continuare a scrivere queste notizie. Eppure una delle città più importanti della Sicilia, Catania, è costretta a vivere da diversi giorni una crisi probabilmente senza precedenti per un paese che dovrebbe essere sviluppato come l’Italia.
Oltre ad essere completamente isolata, dal resto dell’Italia a causa l’incendio della settimana scorsa nell’aeroporto di Fontanarossa che ha mandato in tilt le compagnie aeree che facevano scalo nella città e migliaia di turisti che sono dovuti tornare a casa con veri e propri mezzi di fortuna, in diverse zone di Catania manca l’acqua. Tutti gli impianti di produzione Sidra (società partecipata al 100% dal Comune che gestisce la rete idrica nel capoluogo etneo e in alcuni paesi dell’hinterland) e di altri fornitori sono fermi da parecchie ore per interruzione della fornitura di energia elettrica.
La città di Catania – dice Sidra – al momento è sostanzialmente quasi tutta senza acqua. Come comunicato da Area Produzione non è possibile fare previsioni sui tempi di ripristino del servizio idrico in quanto questi ultimi dipendono dai tempi di ripristino del servizio elettrico da parte di E-Distribuzione.
“Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico al quale gia’ da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto”: lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, a conclusione di un incontro in prefettura a Catania, dopo le interruzioni di energia elettrica e la conseguente mancanza di acqua in citta’ e in alcune zone dell’hinterland.
Ai lavori hanno partecipato anche i capi dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, il sindaco Enrico Trantino e la prefetta Maria Carmela Librizzi Musumeci ha spiegato che “l’eccessivo calore ha determinato un’incapacita’ di resistenza al calore dei cavi interrati” e che “oltre cinquecento tra tecnici e operai sono al lavoro” per fare fronte all’emergenza.
Come se non bastasse, una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 5.01 sotto le pendici dell’Etna, in provincia di catania. Il sisma, stando ai dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto il suo ipocentro a 4 chilometri di profondità ed epicentro a 5 km da Milo. Sei minuti prima si era registrata nella stessa zona stata un’altra scossa, di magnitudo 2.5.