Milano, Sala: per sicurezza ciclisti serve aiuto di Salvini

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“Contatterò il ministro per chiedergli cosa si può fare insieme”

Milano, 30 ago. (askanews) – “Il problema è come mettere in sicurezza i ciclisti perché la mia preoccupazione adesso è che alla luce di queste tragedie qualcuno, magari anche legittimamente, possa avere paura e non usare più le biciclette. Ci sono cose che possiamo fare come Comune, una l’abbiamo fatta ed è l’obbligo per i mezzi pesanti di avere il sensore che rileva l’angolo cieco. Noi non derogheremo rispetto a quanto abbiamo deliberato quindi da ottobre saranno obbligatori. Credo poi che serva l’aiuto del ministero”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della presentazione del Campionato europeo Fei di salto a ostacoli all’ippodromo di San Siro, parlando del caso della ciclista 28enne uccisa ieri da un mezzo pesante in città.

“Ho letto le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini e dice che nel nuovo Codice della strada ci sarà grande attenzione anche ai ciclisti e questo è importante. Guarderemo con grande attenzione a questo e contatterò il ministro per chiedergli cosa si può fare insieme. Dall’altro lato voglio avviare rapidamente un gruppo di lavoro ristretto che si interfaccia con il C40 e le altre città internazionali perché serve più che mai un piano bici per la città. Dobbiamo andare oltre la questione delle piste ciclabili e ne ho parlato stamattina con il consigliere Mazzei che vive in bicicletta ed è una persona con grande buon senso” ha aggiunto Sala.

“Faremo un gruppo ristretto per consegnare alla città il nostro percorso per diffondere le biciclette in sicurezza. Anche i ciclisti devono assumere comportamenti attenti poi ci vorrà più sicurezza sulle piste ciclabili e c’è anche il tema degli orari della città su cui riflettere. Voglio produrre un piano bici in linea con le grandi città europee. La città a 30 all’ora non è sufficiente anche su questo andremo avanti, ma tutti gli incidenti che abbiamo avuto sono stati in situazioni in cui il problema non era di velocità ma di coesistenza dei mezzi” ha concluso il primo cittadino.