Si è conclusa ieri sera il lungo viaggio dei Nastri d’Argento che ha visto il trionfo de “Il traditore” di Marco Bellocchio.
Oltre ai due premi principali (miglior film e migliore regia), il film si è guadagnato i Nastri per le migliori interpretazioni sia per l’attore protagonista Pierfrancesco Favino che per i non protagonisti Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane.
Il film si è aggiudicato anche i premi per la migliore colonna sonora di Nicola Piovani e la migliore sceneggiatura curata da Marco Bellocchio, Valina Santella, Francesco La Licata, Ludovica Rampolli e Francesco Piccolo.
A trionfare, però, non è stato solo il film sul pentito di mafia più famoso della storia.
Massiccia è stata la presenza dei film napoletani in concorso e le sfumature della città, luogo sempre più amato dal cinema, sono state riconosciute anche dai giornalisti dei Nastri d’Argento.
Marina Confalone fa il bis di riconoscimenti, dopo aver conquistato il David di Donatello lo scorso marzo, per il suo ruolo ne “Il vizio della speranza“. Il film di Edoardo De Angelis è stato premiato anche per la migliore scenografia e per la canzone originale “A speranza” del maestro Enzo Avitabile.
La migliore attrice protagonista è stata, invece, Anna Foglietta per il ruolo di mamma Miriam in “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio.
Premiata con il Nastro d’Argento anche la fotografia di Daniele Ciprì per i film “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi e “Il Primo Re” di Matteo Rovere.
La sezione commedia ha riservato qualche sorpresa.
A vincere come miglior film è stato, infatti, l’esordiente Phaim Bhuiyan con il suo “Bangala” che ha rappresentato una vera ventata d’aria fresca rispetto agli altri film in nomination.
Il migliore attore in una commedia (o meglio, in due commedie) è stato Stefano Fresi per i suoi ruoli in “Ma cosa ci dice il cervello” e “L’uomo che comprò la luna“, mentre la migliore attrice in una commedia è stata la solita Paola Cortellesi, sempre per “Ma cosa ci dice il cervello“.
Due i migliori registi esordienti per la giuria dei Nastri: si tratta di Leonardo D’Agostini per “Il campione” e il solito sospetto Valeria Mastrandea per il suo primo film da regista “Ride“.
Il migliore soggetto è stato quello di Paola Randi per “Tito e gli alieni“, mentre Giulia Piersanti, storica costumista dei film di Luca Guadagnino, si è aggiudicata il Nastro d’Argento per i costumi di “Suspiria“.