Napoli sembra essere tornati indietro di una decina di anni. Le condizioni delle strade sono divenute inaccettabili a causa della diffusa presenza di rifiuti di ogni genere. Perciò, si potrebbe dire in segno di protesta, i turisti si fanno selfie tra i rifiuti e li pubblicano: tutti sono sorridenti e in posa, come se fossero di fianco ad un’attrazione turistica.
Sono, infatti, giorni che i turisti stranieri e italiani espongono lamentele per i sacchetti che trovano nei paraggi di monumenti importanti, nonché per l’odore nauseabondo. Il calore, infatti, fa “fermentare” i rifiuti accrescendone gli aromi.
Si tratta di un genere di degrado che coinvolge però non solo i turisti, ma anche gli stessi abitanti di Napoli. Lo fa presente il consigliere comunale Pino De Stasio, che sulla sua pagina Facebook scrive: “Ma non provano vergogna quei cittadini e quei commercianti che buttano in maniera oscena, e senza osservare orari e posizionamenti, cartoni, materassi, mobilio. Difendo Napoli, la città che mi ha donato il sangue e la felicità, ma questi pseudo abitanti del Centro Storico (una sparuta minoranza fortunatamente), non dovrebbero avere diritto di parola e azione!”
Ma si è lesti ad incolpare anche l’Amministrazione di non aver saputo gestire la crisi: i cittadini sono indignati per l’incapacità del Comune di fornire servizi in grado di mantenere la città pulita. La Stir e l’Asia faticano a gestire la situazione. A queste problematiche si aggiunge l’imminente stop al Termovalorizzatore di Acerra.
È chiaro che questa situazione nuoca all’immagine di Napoli, una città che aspira a vivere di turismo e che, quindi, dovrebbe preoccuparsi di essere presentabile prima di ogni cosa. Dagli stranieri, infatti, provengono perlopiù parole di apprezzamento verso la città: sostengono, com’è giusto che sia, che una città di tale calibro non dovrebbe lasciare cumuli di rifiuti sparsi in ogni dove.
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