Per maltempo e malattie fungine, ma grappoli salvi di grande qualità
Milano, 5 set. (askanews) – È un inizio di vendemmia in salita, ma non del tutto, per le aziende agricole in provincia di Rimini. Secondo un’indagine realizzata da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, la produzione sarebbe infatti in calo del 30-40% a causa degli effetti del maltempo e delle malattie fungine. Nonostante questo, le viti che si sono salvate hanno prodotto grappoli di grande qualità.
“La situazione è ovviamente in divenire ma le prime indicazioni sono chiare: la qualità c’è ed è un dato molto importante, mentre purtroppo la produzione è crollata di oltre un terzo rispetto allo scorso anno” ha dichiarato il presidente, Carlo Carli, spiegando che ad incidere sul calo “sono state le piogge insistenti della tarda primavera e le grandinate estive, che hanno infatti agevolato il prosperare delle fitopatie. Aspettiamo comunque fiduciosi le prossime settimane di vendemmia – ha concluso – confidando anche e soprattutto in un clima stabile”.
Molte aziende delle colline riminesi sono infatti realtà agricole che producono prettamente vini biologici. “In questi casi i trattamenti utilizzati sono diversi da quelli impiegati per le colture classiche e i vigneti bio hanno sofferto maggiormente le continue piogge che ci sono state negli ultimi mesi” ha affermato Lorenzo Menghi dell’azienda contoterzista Amovit, precisando che “è per questo motivo che le malattie fungine sono prosperate facilmente, e tra queste, a causare maggiori perdite è stata la peronospora”.
Chi conosce molto bene i danni che può arrecare la peronospora è l’azienda agrituristica biologica “Il Mio Casale” di Montescudo-Montecolombo che ha perso circa il 40% del raccolto a causa del fungo. “Per noi poteva essere una grandissima annata – ha commentato il responsabile, Simone Mecozzi – ma purtroppo la peronospora non ci ha dato scampo, causando numerosi problemi soprattutto al Cabernet e al Pignoletto”.