venerdì, Novembre 22, 2024
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Putin boccia la pace: non durante controffensiva Ucraina

E minaccia “gravi conseguenze” per addestramento Gb sabotatori

Milano, 12 set. (askanews) – L’Ucraina avvierà i colloqui di pace solo quando avrà esaurito le risorse: così dice di ritenere il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a un forum economico nel Lontano oriente russo, a Vladivostok, nell’attesa dei colloqui con il leader nordcoreano Kim Jong-un – giunto in Russia – ai quali parteciperà anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, secondo il Cremlino. E che gli Usa hanno avvertito: Pyongyang potrebbe fornire armi a Mosca da utilizzare sul campo di battaglia in Ucraina.

Putin ha detto che molti potenziali mediatori gli hanno chiesto se la Russia fosse pronta a smettere di combattere, ma lui ha spiegato che la Russia difficilmente potrebbe smettere di combattere quando si trova ad affrontare una controffensiva ucraina. “Ebbene, come possiamo fermare le ostilità se l’altra parte sta conducendo una controffensiva. Cosa dovremmo fare? Contrattaccheranno e noi diremo: ‘ci fermiamo’. Non siamo trockisti”, ha detto Putin con chiara ironia.

Secondo il leader del Cremlino la controffensiva dell’Ucraina contro le forze russe finora è fallita e l’esercito ucraino ha subito pesanti perdite. Ma “ho l’impressione che vogliano fare il passo più lungo possibile e poi, quando le loro risorse saranno vicine allo zero, ottenere la cessazione delle ostilità e avviare negoziati per ricostituire le loro risorse e ripristinare la capacità di combattimento”, ha detto Putin.

Putin si è inoltre detto “non certo” che i britannici capiscano cosa significhi il loro addestrare militari ucraini sul territorio britannico, destinati a “far saltare obiettivi in Russia”, dopo aver affermato con sicurezza che i sabotatori ucraini catturati in Russia “hanno ricevuto istruzioni dai servizi” di Sua Maestà.

Se gli Stati Uniti – dice Putin – credono che l’Ucraina sia pronta per i negoziati, annullino il decreto di Volodymyr Zelensky che li vieta. Ha anche affermato che la decisione dell’Occidente di fornire all’Ucraina bombe a grappolo e munizioni all’uranio impoverito è un crimine, ma che sebbene tali forniture possano prolungare la guerra, non ne cambieranno l’esito finale. Oltre a criticare la decisione dell’Occidente di fornire all’Ucraina jet F-16.

E poi in merito alle voci su una possibile nuova mobilitazione di massa, Putin ha detto che ogni giorno tra i mille e i 1500 russi si arruolano. E a proposito di mobilitazione, oggi, si è parlato anche di “mobilitazione della Chiesa” russa, dall’altra parte del Paese, a San Pietroburgo. “Oggi dobbiamo mobilitare tutti: i militari, le forze politiche” ha detto il patriarca russo Kirill. “E, naturalmente, la Chiesa deve essere mobilitata: innanzitutto per pregare per le nostre autorità, l’esercito, ma anche per essere lì, in prima linea, come il nostro meraviglioso reggimento di sacerdoti, che lavorano e, purtroppo, muoiono, ma non lasciano la prima linea”, ha detto il primate prima della processione con le reliquie del principe Alexander Nevsky dopo la liturgia.

Secondo Ria Novosti, “uno stendardo raffigurante l’immagine miracolosa di Gesù Cristo sarà portato dai credenti durante la processione nel Giorno della memoria delle reliquie del principe Nevsky, dopo di che saranno inviati nel Donbass, nella zona di guerra”. L’agenzia cita l’arciprete Alexander Pashko, sacerdote della cattedrale di Kazan. Cinque sacerdoti militari sono già morti al fronte, ha ricordato il patriarca.

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