Il discorso sullo stato dell’Unione, dalla carenza di manodopera, all’inflazione, burocrazia e l’incarico a Draghi
Strasburgo, 13 set. (askanews) – Mario Draghi chiamato a redigere un rapporto sulla competitività dell’industria europea, da mantenere durante la transizione verde “a qualunque costo” (“whatever it takes”, come disse l’ex presidente della Bce quando con una frase salvò l’euro dagli attacchi dei mercati); un nuovo rappresentante speciale dell’Ue per le Pmi e una nuova proposta per ridurre del 25%, in tutti gli Stati membri, gli obblighi di “reporting” delle imprese, oberate dalla burocrazia. E poi i problemi del mercato del lavoro (penuria di manodopera e di competenze) e dell’ormai persistente alta inflazione. Insieme alla notizia dell’apertura di una indagine anti-sovvenzioni sulle auto elettriche cinesi, sono questi gli annunci e le sfide più importanti per l’industria che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha indicato nella parte dedicata all’economia del discorso su “lo stato dell’Unione” pronunciato oggi a Strasburgo davanti alla plenaria del Parlamento europeo.
“Vedo – ha affermato von der Leyen – tre grandi sfide economiche per il nostro settore industriale nel prossimo anno: la carenza di manodopera e competenze, l’inflazione e la necessità di facilitare il funzionamento delle nostre imprese”.
“La prima di queste sfide – ha spiegato – riguarda il nostro mercato del lavoro. Non abbiamo dimenticato i primi giorni della pandemia, quando tutti prevedevano una nuova ondata di disoccupazione di massa simile a quella avvenuta negli anni ’30. Ma noi abbiamo sfidato questa previsione. Grazie al programma ‘Sure’, la prima iniziativa europea sulla riduzione dell’orario di lavoro (col finanziamento dei sistemi nazionali di cassa integrazione, ndr), abbiamo salvato 40 milioni di posti di lavoro. Questa – ha sottolineato von der Leyen – è l’economia sociale di mercato europea in azione. E possiamo esserne orgogliosi”.”Abbiamo poi riavviato subito il nostro motore economico – ha ricordato la presidente della Commissione – grazie a ‘NextGenerationEU’. E oggi stiamo vedendo i risultati: l’Europa è vicina alla piena occupazione. Non ci sono milioni di persone in cerca di lavoro, ma milioni di posti di lavoro in cerca di persone che possano occuparli”.
“La carenza di manodopera e di competenze – ha sottolineato von der Leyen – è a livelli record, qui (in Europa, ndr) e in tutte le principali economie. Il 74% delle Pmi riferisce di dover affrontare carenze di competenze. Nel pieno della stagione turistica, ristoranti e bar in Europa operano con orari ridotti perché non riescono a trovare personale. Gli ospedali rinviano le cure a causa della carenza di infermieri. E due terzi delle aziende europee cercano specialisti in tecnologie informatiche”.
“Allo stesso tempo – ha continuato -, milioni di genitori, soprattutto le madri, lottano per conciliare la vita professionale e familiare perché non riescono a trovare una soluzione per la cura dei propri figli. Otto milioni di giovani sono disoccupati e non seguono corsi di istruzione o formazione. I loro sogni, le loro stesse vite, sono in stato di sospensione. E questo non solo provoca grandi sofferenze a queste persone, ma è anche uno dei principali ostacoli alla nostra competitività. Perché la carenza di manodopera ostacola la capacità di innovare, crescere e prosperare”.
“Dobbiamo quindi migliorare l’accesso al mercato del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne. E abbiamo bisogno – ha osservato la presidente della Commissione – di immigrazione di manodopera qualificata. Dobbiamo anche fornire una risposta ai profondi cambiamenti tecnologici, sociali e demografici”, comprese “le nuove sfide legate all’intelligenza artificiale”.
“Per questo, dovremmo fare affidamento sulle competenze delle imprese e dei sindacati, i nostri partner nella contrattazione collettiva”, e quindi, ha annunciato la presidente della Commissione, “organizzeremo l’anno prossimo un nuovo vertice delle parti sociali a Val Duchesse”, una residenza storica nella regione di Bruxelles in cui si svolsero i negoziati per il Trattato di Roma sul mercato unico.
“La seconda grande sfida economica”, secondo von der Leyen, “è la persistenza di un’inflazione elevata. Christine Lagarde e la Banca Centrale europea stanno lavorando instancabilmente per frenare l’inflazione, ma sappiamo che il ritorno all’obiettivo di medio termine della Bce (l’inflazione al 2%, ndr) richiederà tempo”. Tuttavia, ha rilevato la presidente della Commissione, “la buona notizia è che l’Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell’energia. Non abbiamo dimenticato che Putin ha deliberatamente utilizzato il gas come arma, né dimenticato i timori di un blackout diffuso e di una crisi energetica come quella degli anni ’70”.
“Molti pensavano – ha ricordato ancora von der Leyen – che non avremmo avuto abbastanza energie per superare l’inverno. Ma ce l’abbiamo fatta, perché siamo rimasti uniti e abbiamo messo in comune la nostra domanda e i nostri acquisti di energia”.
“Allo stesso tempo – ha aggiunto, rivendicando qui un altro successo dell’Ue -, a differenza degli anni ’70, abbiamo sfruttato la crisi per investire massicciamente nelle energie rinnovabili e accelerare la transizione pulita. Abbiamo approfittato della massa critica europea per abbassare i prezzi e garantire il nostro approvvigionamento” di gas. “Un anno fa il prezzo del gas in Europa superava i 300 euro per MWh Oggi siamo a circa 35 euro. Dobbiamo quindi cercare di replicare questo modello di successo in altri settori come quello delle materie prime critiche o dell’idrogeno verde”.
La terza sfida, infine, è quella di cercare di “facilitare l’attività delle imprese europee”. In particolare “le piccole imprese non hanno la capacità di far fronte alla complessità amministrativa. Oppure sono ostacolate dalla lunghezza delle procedure. Ciò spesso significa che riescono a fare di meno nel tempo a loro disposizione e perdono opportunità di crescita. Ecco perché entro la fine dell’anno – ha annunciato la presidente della Commissione – nomineremo un rappresentante dell’Ue per le Pmi sotto la mia diretta autorità”.
“Vogliamo – ha spiegato von der Leyen – che le piccole e medie imprese ci raccontino direttamente quali difficoltà incontrano quotidianamente. Per ogni nuovo testo legislativo effettuiamo un controllo di competitività, affidato a un comitato indipendente. E il mese prossimo presenteremo le prime proposte legislative per ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione a livello europeo”.
“Il compito non sarà facile”, ha riconosciuto la presidente della Commissione. “Questa è un’impresa che tutte le istituzioni europee devono portare avanti collettivamente. Dobbiamo quindi collaborare con gli Stati membri affinché l’obiettivo del 25% venga raggiunto a livello nazionale”, ha concluso.