venerdì, Novembre 22, 2024
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Salerno, sfratto se rifiutavano sesso: arrestato ufficiale giudiziario

Avrebbe prospettato un’immediata esecuzione di procedimenti di sfratto nei loro confronti se non avessero soddisfatto le sue pretese di natura sessuale.

Le vittime sono donne in condizione di gravissimo disagio socioeconomico che sarebbero state circuite e molestate da un ufficiale giudiziario in servizio al tribunale di Nocera Inferiore (Salerno).

È il quadro emerso nell’ambito di indagini della procura di Nocera Inferiore che hanno portato, questa mattina, all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale e reale nei confronti dell’uomo.

Il provvedimento, emesso dal gip, è stato notificato dal personale della sezione operativa del reparto territoriale dei carabinieri e del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Salerno.

Secondo la prospettazione accusatoria, in larga parte condivisa dal gip, è stato ritenuto documentato un sistemico quadro di “mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione”, spiegano dalla procura.

Sono stati infatti ritenuti sussistenti gravi indizi di reato in relazione a plurimi episodi di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari, emersi entro un breve lasso di tempo, tra il luglio e il novembre 2022.

L’ufficiale giudiziario, dopo le incombenze di rito, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Eseguito anche un sequestro di beni, dal valore di oltre 150mila euro, che include titoli, depositi e una moto, ritenuti dal gip incompatibili con le fonti di reddito lecito fruite dall’indagato.

La procura ha presentato appello in relazione alla tipologia di misura applicata a carico del pubblico ufficiale, meno afflittiva rispetto a quella richiesta, e alla mancata applicazione della misura cautelare a carico di altri soggetti sottoposti alle indagini.

Il procedimento pende, infatti, non solo a carico del pubblico ufficiale, ma anche di imprenditori, avvocati e privati, i quali – secondo le emergenze investigative – hanno preso parte ad accordi corruttivi in parola.

La procura ricorda, tornando su questo punto, come le indagini abbiano consentito di far emergere un “grave quadro di aperta e immediata disponibilità di avvocati e privati cittadini nella formulazione o accettazione di proposte corruttive”

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