Il più piccolo degli arrestati ha 14 anni, il più grande ne ha 19. Sono tutti giovanissimi i nove indagati per lo stupro di gruppo ai danni di due cuginette nel Parco Verde di Caivano. Per sei minorenni è stato disposto il trasferimento in un istituto di pena minorile, un settimo è stato spedito ai domiciliari in comunità, mentre i due maggiorenni (hanno 18 e 19 anni) sono stati trasferiti in carcere.
Due dei ragazzi, uno maggiorenne e uno minorenne, coinvolti nell’indagine che ha portato alle 9 misure cautelari per lo stupro ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni, sono coinvolti anche in un episodio di violenza antecedente ai fatti di Caivano, con vittime diverse dalle due vittime.
È quanto riferito dagli inquirenti nel corso della conferenza stampa presso la Procura di Napoli Nord.
Sono “innumerevoli” gli abusi sessuali subìti dalle due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano: le violenze di gruppo sono avvenute tutte in un immobile abbandonato, definito dalle vittime “capanna”, in “vico dei tossici”.
Negli atti dell’inchiesta si legge che “le violenze sessuali di gruppo” si sono verificate “innumerevoli nell’arco di soli due mesi”, tra giugno e luglio scorsi e sarebbero di sicuro proseguite se la madre di una delle due giovani vittime e il padre dell’altro non avessero dato il via all’inchiesta con le loro denunce.
Gli stupri del branco sarebbero avvenuti tutti in un immobile abbandonato di Caivano, che le ragazzine definiscono ‘capanna’, in ‘vico dei tossici’. In alcuni casi gli indagati sottraevano dalle mani delle vittime i loro cellulari per ricattarle, per costringerle ad avere rapporti sessuali in cambio della restituzione del telefono. Altre volte minacciavano di dire tutto ai loro genitori.
Oltre agli stupri di gruppo vengono contestate agli indagati anche singoli episodi di violenza, nei quali le giovani vittime venivano minacciate in vario modo e poi costrette ad avere rapporti. Tra gli altri episodi, negli atti dell’inchiesta c’è anche un tentativo di stupro in un centro commerciale di Marcianise. La vittima, grazie alla sua intraprendenza, è riuscita a divincolarsi all’aggressore ha sferrato un calcio, poi ha cercato di scappare, ma l’assalitore, per fermarla, prima le ha fatto uno sgambetto e poi le ha sferrato un pugno al viso, finito però contro una delle porte di emergenza in quanto la ragazzina è riuscita a schivarlo.
In questo caso l’incontro, risalente al marzo scorso, fu fortuito: la bambina era andata al centro commerciale insieme con le sue amiche e venne presa di mira nel momento in cui era da sola.
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