Caso Cucchi, i giudici della Cassazione hanno dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, il militare brindisino che alzato il velo di quanto successo intorno alla morte del ragazzo.
E’ stata dunque annullata senza rinvio la sentenza di appello bis che aveva inflitto tre anni e sei mesi a Mandolini e due anni e quattro mesi a Tedesco.
Su Facebook, la sorella di Stefano, la senatrice romana Ilaria Cucchi, ha commentato con un lapidario “Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione”: Il post è corredato da una foto dell’allora comandante della stazione dei carabinieri dove fu portato Cucchi dopo il fermo. Mandolini avrebbe falsificato il verbale d’arresto.
Tornando a Francesco Tedesco, il carabiniere brindisino è da sempre considerato il super testimone di questo processo, in quanto è stato lui a rompere il muro di gomma creato intorno alla morte di Stefano Cucchi.
E’ stato lui a spiegare alla Procura che cosa successe in quella notte, sempre lui a raccontare di essere intervenuto per fermare quel pestaggio, sempre lui a svelare tutto il castello di omertà e silenzio costruito per cancellare le tracce che dalla salma del giovane potevano portare alla caserma dei carabinieri sulla Casilina.
Una spiegazione convincente per gli inquirenti, che l’hanno sempre considerata credibile anche grazie a diversi elementi di riscontro riportati in sede processuale.
Stefano Cucchi è stato arrestato a Roma il 15 ottobre del 2009 per stupefacenti. E’ morto sette giorni dopo all’ospedale Pertini in seguito alle percosse ricevute nella caserma dopo il fermo.
La sorella Ilaria, oggi esponente politico, ha sempre lottato per far emergere la verità intorno alla morte del ragazzo, che era nella mani dello Stato italiano e di suoi rappresentanti.
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