Veniva utilizzato “alla stregua di un fantoccio solo per sfogare le proprie repressioni e approfittando del (suo) ritardo mentale” il ragazzino vittima dei tre bulli, uno dei quali minorenne, arrestati oggi dai Carabinieri di Sant’Antimo (NAPOLI) con l’accusa di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo.
Lo sottolinea il gip del Tribunale di Napoli Nord che, nell’ordinanza con la quale ha disposto le misure cautelari, fa sue le parole degli inquirenti. Uno dei ragazzi indagati conosceva la vittima da quand’era piccolo. Gli altri due da alcuni anni. Le dichiarazioni rese dal ragazzo, vessato da circa un anno, hanno trovato riscontro nelle indagini e dalla visione dei video che sono agli atti.
“Da marzo sono cambiati… – ha detto ai Carabinieri che l’hanno ascoltato in caserma – l’ho raccontato a mamma per non farli più venire a casa“. Ai militari dell’Arma ha anche raccontato che i suoi sedicenti amici gli davano pugni e calci mentre il terzo riprendeva la scena con il cellulare. In un’occasione ha anche accennato una reazione, scatenando una colluttazione. I tre bulli, inoltre, già prima della data in cui sono stati registrati i video (febbraio-marzo 2023) su una chat di cui facevano parte scrivevano esclusivamente per rivolgere offese al loro compagno di scuola.
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