La criminologa Roberta Bruzzone, ospite a Domenica In, ha espresso il suo parere sul femminicidio di Giulia Cecchettin.
« Avete idea di quante giovani ragazze, tutti i giorni, accettano limitazioni della loro liberta personale? Non uscire, non fare sport, cambia tipologia di studi perché sennò questo metterebbe in difficoltà il rapporto con il partner. Ragazzine di 16, 20 e 25 anni. Questo è il vero nemico da battere.
Filippo prima incontro Giulia, tenta un’ultima modalità ricattatoria, per convincerla a non laurearsi. Perché la cena era finalizzata a non presentarsi alla seduta di laurea, perché il problema di questo ragazzo era sentirsi inadeguato davanti ad un traguardo che ha raggiunto lei e lui no. Non riesce, e a quel punto scatta la fase due, che era già prevista perché il coltello se lo era portato. Quindi c’è poco da discutere sulla premeditazione. E aveva già deciso anche la gestione della latitanza e il luogo di rilascio del cadavere. Smettiamola di dire che era un bravo ragazzo, Filippo è un soggetto di una ferocia spaventosa. Si è mascherato da ragazzo perfetto perché era l’immagine di se che riteneva adeguata da mostrare all’esterno. Giulia l’ha infranta, ha dimostrato che non era così ».
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