La relazione redatta dalla Commissione Grandi Rischi sui Campi Flegrei trova oggi ampio risalto sulla stampa italiana. Il dato preoccupante riguarda la risalita del magma verso la superficie.
Come si legge sul Corriere del Mezzogiorno, ma anche su Messaggero e Fatto Quotidiano, gli esperti pare abbiano riscontrato una risalita del magma da un serbatoio posto tra i 7-8 km di profondità ad un secondo serbatoio collocato a 4km nella crosta terrestre. Questa risalita sarebbe avvenuta tra il 2015 e il 2022. Per questo motivo i vulcanologi chiedono con urgenza l’evoluzione della situazione anche per l’anno 2023. Appare oramai certo che il sollevamento dei Campi Flegrei sia dovuto sia ad un sistema idrotermale e sia alla risalita di magma.
“Non si può escludere che si possano innescare processi quali sismicità significatavi, eruzione freatiche e risalita del magma verso la superficie. L’attuale deformazione del suolo potrebbe portare a una fratturazione della crosta con il raggiungimento di condizioni critiche nei prossimi mesi o tra pochi anni” si legge nella nota della commissione.
Nel report la commissione esorta le autorità a farsi trovare pronte e a prendere tutte le misure necessarie per quando si dovrà aumentare il livello di allerta da giallo ad arancione.
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