“Stiamo cercando di riportare il piu’ possibile le forze di polizia nei luoghi in cui c’e’ bisogno, lo stiamo facendo anche qui a Napoli”.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a margine della partecipazione al seminario conclusivo sui ‘Diritti e bisogni delle vittime di reato’, promosso dalla Fondazione Polis nella biblioteca dedicata ad Annalisa Durante a Forcella.
“Ovviamente quello che puo’ e deve fare la polizia non esaurisce i problemi di alcuni ambiti come purtroppo esistono qui nel nostro Sud, che riguardano anche aspetti di carattere sociale e culturale – ha aggiunto -. Noi dobbiamo fare sinergia con i sindaci per mettere insieme tutte le risorse che abbiamo, che non sono solo quelle del rigore della legge”.
“Troppo a lungo qui, ma non solo, sono proposti modelli culturali basati sull’arroganza; lo vediamo a Napoli, tanti giovani tanti ragazzi lo esercitano attraverso simboli come quello di girare con le armi”.
Per il ministro “è bellissimo invece proporre da luoghi come questi una cultura del tutto diversa, di chi ha pianto ha ferite insanabili ma fa di questo dolore della mitezza che propone un modello di vita differente da proporre ai giovani”.
“E’ importante in un contesto come questo, qui qualche anno fa la camorra celebrava la sua arroganza con gesti e simboli, venendo qui a sparare, adesso c’è la civiltà della cultura della vittima, della mitezza, un modello di vita diverso che anche qui in quartieri come forcella può essere celebrata, nel nostro amatissimo Sud e in tutta Italia. Questa battaglia lunga difficile e impegnativa di proporre modelli di vita differenti” conclude Piantedosi.
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