martedì, Novembre 26, 2024
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Napoli e provincia, narcotraffico internazionale: presente anche il Parco Verde di Caivano. Droga trasportata con ambulanze

Narcotraffico internazionale con droga importata da Olanda e Spagna per le piazze di spaccio più fiorenti del napoletano.

Tra queste anche il Parco Verde di Caivano. I carabinieri e la DDA infliggono duro colpo a due associazioni per delinquere: sono 29 gli indagati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio.

Il provvedimento è giunto per delega del Procuratore Distrettuale della Repubblica, ed eseguito sai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione altresì dei Reparti Specializzati territoriali dell’Arma dei Carabinieri, emesso dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

In particolare, dall’attività di indagine sarebbe emersa: la presunta operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo con contatti in Spagna ed in Olanda, finalizzati all’approvvigionamento, al traffico ed alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti.

Inoltre la presunta disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”. Infine, nel corso delle investigazioni, si procedeva anche alla cattura in Dubai di un latitante nonché al sequestro di circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate di “sistema di occultamento”, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.

Per trasferire la droga senza destare sospetti veniva utilizzata anche un’ambulanza dai narcotrafficanti.

Il gruppo in questione era capeggiato dai fratelli Vincenzo e Salvatore Della Monica e da Michele Nacca che, in segno di rispetto, si era fatto tatuare su una spalla le iniziali dei narcos Imperiale, Carbone e Mauriello, elemento che ha anche contribuito alla sua identificazione. L’ambulanza veniva usata, sostengono gli inquirenti, per spostare hashish e cocaina nei depositi presenti sul territorio.

A capo dell’altro gruppo finito al centro dell’indagine c’era invece il triumvirato composto da Simone Bartiromo (al quale sono stati sequestrati dei pizzini su cui era stata annotata la contabilità), Roberto Merolla e Giovanni Cortese, il quale teneva in piedi anche canali di approvvigionamento con la Calabria. Per tutti i capi il gip Maria Laura Ciollaro ha disposto il carcere.

Determinante, per fare luce sull’esistenza delle due bande, è stato il monitoraggio del narcotrafficante Bruno Carbone, socio in affari del narcos Raffaele Imperiale, come lui oggi collaboratore di giustizia, arrestato in Siria e all’epoca dei fatti residente a Dubai da dove si teneva in contatto con i suoi sodali utilizzando i criptotelefonini EncroChat e il sistema Sky-Ecc. A vìolare la sicurezza di questi dispositivi (il cui uso è venuto alla luce nel corso di una maxi operazione coordinata da Europol e condotta dalle forze dell’ordine di Francia, Olanda e Gran Bretagna) sono state le polizie di Francia e Olanda. Ad utilizzare il sistema era il gruppo riconducibile ai fratelli Della Monica e a Nacca, come emerge da una intercettazione agli atti.

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