Nel 2021, secondo i dati della fondazione Gimbe, in Campania si rileva un saldo negativo “rilevante” della mobilità sanitaria regionale, vale a dire lo spostamento delle persone che vanno a curarsi in altre regioni, che la colloca al secondo posto, dopo la Calabria.
Il saldo passivo è pari infatti a – 220,9 milioni di euro, con 173 milioni di crediti esigibili (la Regione si colloca in settima posizione per prestazioni erogate a cittadini non residenti) e 394 milioni di debiti nei confronti di altre regioni (la Campania si colloca in terza posizione per quanto riguarda il cosiddetto “indice di fuga”).
Coloro che da altre regioni giungono in Campania per curarsi rappresentano il 4,4% della ‘mobilità attiva’. Il 76,9% del totale del saldo passivo italiano (la ‘migrazione’ dei pazienti dalla regione di residenza) si concentra in 6 Regioni: Calabria, Campania (con il 9,3%), Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo. Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato.
Sempre secondo il rapporto della fondazione Gimbe, la Regione si colloca in settima posizione, con le strutture private che erogano il 56,6% del valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale (media Italia 54,7%).
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