venerdì, Novembre 22, 2024
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In piazza senza reggiseno: a Napoli la mobilitazione per Carola Rackete

Di Martina Orecchio- Gli attacchi sessisti e discriminatori contro Carola Rackete, ex capitana della Sea Watch, diventano occasione a Napoli per una mobilitazione collettiva di associazioni, comitati, gruppi di volontariato e rappresentanti di istituzioni competenti.

L’Associazione Culturale Merida di Napoli invita all’azione di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e venerdì 26 luglio, alle 10.30, scende in Largo Berlinguer con “Liberamente Donne“.

Il circo mediatico sull’abbigliamento della Rackete

Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti”: così la versione online del giornale “Libero” ha titolato un suo articolo in occasione dell’interrogatorio a cui la coraggiosa capitana si è sottoposta lo scorso 18 luglio alla Procura di Agrigento, dove è indagata per favoreggiamento di immigrazione clandestina.

Ma se il titolo è sintomo di sessismo e pura ignoranza, il testo, forse, è anche peggio.

Nell’articolo, infatti, si legge: “Carola Rackete si è presentata in Procura con il sorriso stampato sul volto e ha sfoggiato una maglietta aderente nera a metà tra il marinaretto e ilkombat, in perfetto stile Ong.” “Sobria sì, ma con un dettaglio decisamente fuori luogo: niente reggiseno – si legge ancora nell’articolo – Un po’ di decenza in più in un luogo pubblico non avrebbe guastato, anche se per chi venera il concetto di libertà anche in spregio alla legge o l’autorità militare, in fondo, quella del seno è l’ultimo dei pensieri.”

La caduta di stile del giornalismo italiano

Ancora una volta il giornalismo italiano ha subito una caduta di stile non indifferente: non aver indossato il reggiseno è stata una colpa sufficiente per far gridare allo scandalo.

Tutta la corrente degli odiatori seriali hanno iniziato l’attivismo social bersagliandola: chi afferma che è una svergognata, che poteva avere più rispetto per le aule di giustizia, altri che  facevano notare che non portare il reggiseno è una brutta abitudine tipica di chi frequenta i centri sociali.

Eppure evitare il reggiseno – da diversi anni in qua – è ormai frequentissimo tra adolescenti e donne, una abitudine suggerita persino da medici. Certo se una ragazza ha un seno prosperoso, un sostegno è utile, ma se il seno è nella norma si può benissimo evitare. Lo dicono anche i medici. Uno studio del Centre hospitalier di Besançon ha messo in evidenza di come il seno si mantenga più sodo senza coppe e reggiseni. I ricercatori hanno spiegato che il reggiseno non farebbe sviluppare i tessuti di sostegno. Non solo. Provocherebbe persino problemi alla schiena nelle ragazze adolescenti che iniziano a indossarlo quando i muscoli della schiena non sono completamente sviluppati. Senza tenere conto che ormai è chic. Basta dare una occhiata alle passerelle. In Germania poi moltissime ragazze non lo usano se non per fare sport.

In una società che si professa femminista, dedita alla parità, è assolutamente vergognoso che esistano ancora, nel XXI secolo, tabù del genere, i quali vanno risolti tramite l’informazione.

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