sabato, Novembre 23, 2024
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#comprasud: il boicottaggio meridionale dei vini veneti

Bar deVENETizzati e hashtag #comprasud stanno dilagando negli ultimi giorni nei locali del sud, ma soprattutto sul web.

Si tratta della sfida lanciata dallo scrittore e giornalista Pino Aprile, padre del best seller “Terroni”, che ha proposto ai bar del sud Italia di devenetizzarsi.

Il motivo? La decisione della Regione Veneto di trattenere il residuo fiscale.

Nei bar aderenti dove spicca lo stesso volantino lanciato in rete si spiega che non si servono vini, prosecchi e spumanti prodotti in Veneto per favorire i prodotti del sud.

Il volantino spiega anche che trattenendo il residuo fiscale, il Veneto trattiene tutte le sue tasse e che, quindi, non solo le aziende venete si arricchiranno con i soldi dei cittadini meridionali, ma finanzieranno esclusivamente i servizi della regione.

La risposta dei leghisti –come al solito – non si è fatta attendere.

“Sono davvero amareggiato dal fatto che un dibattito serio e importante come quello sull’autonomia sia stato sbeffeggiato da alcuni cittadini calabresi sui social in questo modo” afferma Nicola Finco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Veneto.
Poi suggerisce: “gli utenti di quella pagina Facebook se la prendano con i loro amministratori, spesso accusati di collusione con la mafia e di sperpero del denaro pubblico. Se i loro bilanci regionali o la loro economia sono in sofferenza, non è certo colpa del Veneto”.
“I dati dell’export parlano da soli. Le vendite all’estero del nostro prosecco continua a crescere, arrivando a toccare i 36 milioni e mezzo di bottiglie. Numeri impressionanti che dimostrano come non saranno le offese di alcuni cittadini calabresi a danneggiarci” conclude.
Quest’ultima affermazione, in effetti, presenta un dato inconfutabile.

A questo punto bisogna capire a cosa miri effettivamente l’hashtag #comprasud.

Perché se è effettivamente un mero – e apparentemente debole – tentativo boicottaggio delle aziende venete e del nord, i risultati saranno sicuramente fallimentari.
Ma se si pensasse all’hashtag non più come un invito a “fare un dispetto” alle aziende del nord, ma a riscoprire e apprezzare davvero i prodotti del sud, allora ben venga.

Abbiamo davvero bisogno di guerre interne al Paese ancora nel 2019?
Sono ancora necessari boicottaggi alle aziende del nord e accuse di esportazione mafiosa al sud?
Ma, soprattutto, vale davvero la pena rinunciare ad uno spritz in queste calde serate estive?

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