Mario Martone ha vinto il David di Donatello per il miglior documentario con “Laggiù qualcuno mi ama”.
Il regista è narratore della vita e delle opere di Massimo Troisi, accostato a François Truffaut per la sua capacità innovativa. Nel docufilm compaiono Paolo Sorrentino e Michael Radford, Francesco Piccolo, i critici Goffredo Fofi, Federico Chiacchiari e Demetrio Salvi, Ficarra e Picone e Anna Pavignano, co-sceneggiatrice di tutti i film di Troisi e sua compagna di vita per una decina d’anni.
“Devo dire che quando siamo usciti di casa per venire qui c’era un arcobaleno e non ho potuto non guardare in alto e, insomma, Massimo quaggiù qualcuno ti ama, evidentemente. Grazie ai giurati dell’accademia, grazie a Piera Detassis e grazie ai miei produttori Indiana, Medusa. Un pensiero affettuosissimo a Mauro Berardi e, naturalmente, ringrazio Anna Pavignano che è stata importantissima, ha portato nel film qualcosa di veramente prezioso (testimonianze che sono state davvero decisive). Ringrazio, inoltre, Jacopo Quadri, il mio montatore, e Paolo Carrera, il direttore della fotografia. Ringrazio tutta la squadra straordinaria che ha lavorato a questo film. Dunque viva il cinema, viva Massimo Troisi“. Queste le parole di Mario Martone subito dopo la premiazione.
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