È stato presentato ieri, lunedì 29 luglio nell’aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II, l’ “Osservatorio sul regionalismo differenziato”.
L’obiettivo dell’Osservatorio sarà quello di lavorare al miglioramento delle ipotesi di introduzione dell’autonomia differenziata servendosi del fior fiore dei giuristi ed economisti d’Italia, ma soprattutto del Sud. O “per scrivere una nuova autonomia, un’autonomia migliore”, utilizzando le parole del vice premier Di Maio che ha partecipato all’evento, a dimostrazione di quanto il tema gli sia caro, prima di recarsi ai funerali del carabiniere Cerciello Rega a Somma Vesuviana.
Il leader del M5S è intervenuto dopo le relazioni di esperti quali il costituzionalista Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Floriana Cerniglia, economista della Cattolica di Milano, Giuseppe Tesauro, Presidente emerito della Corte costituzionale, Gianfranco Viesti, economista dell’Ateneo barese, Massimo Villone, emerito di Diritto costituzionale dell’Università Federico II, Adriano Giannola, presidente SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno) e Marco Esposito, giornalista che segue da decenni il percorso d’attuazione della autonomia attraverso gli articoli sulle pagine del Mattino e il libro “Zero al sud”.
Grazie a quest’equipe, come scrive lo stesso di Maio sul suo profilo fb: “Le università del Sud avranno un ruolo cruciale nel seguire tutto il percorso. E questo è fondamentale, perché credo che l’autonomia si debba fare, ma senza danneggiare altre regioni”.
Per il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, l’autonomia (rivista dagli esperti) potrebbe essere “un’occasione storica” perché permetterebbe di garantire, insieme, “i livelli essenziali di prestazione, il fondo di perequazione e un investimento straordinario sul Sud”. Per come era stata progettata, però, chiarisce Di Maio “questa autonomia andava a discapito non solo delle regioni del Sud, ma anche del centro”.
A queste parole subito ha risposto la ministra agli affari regionali Erika Skifani: “Non capisco di quale nuovo testo sulle #autonomie parli il capo del M5S e mi chiedo dove fosse alle ultime riunioni quando ha avuto l’occasione di discutere l’idea di questo osservatorio di cui io sento parlare oggi per la prima volta”.
La ministra leghista continua augurandosi che: “Nessuno voglia rimangiarsi slealmente la parola e l’impegno di cui il presidente #Conte è garante”.
Non si fa attendere, ovviamente, la controrisposta dei grillini: “il M5S intende solo migliorare le bozze sin qui circolate, visto che richieste di correzione sono arrivate da Corte dei Conti, Ragioneria, Upb, Dipartimento affari giuridici di palazzo Chigi”.
Il tema dell’autonomia è, forse ancora più della Tav, centrale per la tenuta del governo. Vedremo se, grazie al lavoro dell’Osservatorio, si troveranno nuovi punti di scontro tra Lega e M5S o una più semplice attuazione rispettosa degli interessi delle regioni da nord a Sud.
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