Si è tenuta stamattina, davanti al gup della 42esima sezione del Tribunale di Napoli, l’udienza preliminare sui prestiti usurai denunciati dall’imprenditore Salvatore Fiore, all’epoca dei fatti contestati e tutt’oggi referente del Partito Democratico nel quartiere Soccavo di Napoli, che vede coinvolti sei indagati.
Cinque hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato e la sentenza, per loro è prevista per il prossimo prossimo 27 giugno. L’ultimo imputato, invece, ha scelto il rito ordinario. La vittima, difesa dall’avvocato Alessandro Motta, si è costituita parte civile.
Secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, che lo scorso dicembre hanno portato all’emissione di sei misure cautelari, Salvatore Fiore, finito in difficoltà economiche durante la pandemia, si è visto costretto a rivolgersi ad alcuni degli indagati perché schiacciato dai debiti. Chiese a più riprese prestiti tra 6mila e 71mila euro finendo per restituirne circa 100mila a causa dei tassi elevatissimi che gli erano stati applicati.
Lo scorso 18 dicembre i militari dal Nucleo Operativo della Compagnia Bagnoli hanno notificato le sei misure cautelari a Nicola Siano, 47 anni; Gennaro Di Napoli, 54 anni; Giovanni Minopoli, 47 anni; Carlo Capezzuto, 74 anni; Giuseppe Barretta, 49 anni (l’unico che ha scelto il rito ordinario) e Francesco Di Donato, 51 anni.
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