“La resilienza educativa e la comunità educante si fa rete!“: è il titolo del corso-laboratorio sperimentale che parte oggi nelle aree periferiche di Quarto e Pozzuoli e rivolto a genitori e adulti. Curato dallo psicologo e psicoterapeuta napoletano Giuseppe Errico, autore di numerosi progetti per l’infanzia, l’iniziativa è volta a riconoscere, accettare e condividere le prassi sanitarie.
Il laboratorio, della durata di un anno ed è promosso dall’associazione di promozione sociale Agenzia Arcipelago e dalla direzione didattica statale 2 (dirigente Giuseppina Noto) insieme ad un’ampia rete operativa di partenariato (composta da Comune di Quarto, dal dipartimento di Scienze mediche traslazionali della Federico II, dall’istituto comprensivo 3A-Gadda, dalla direzione didattica statale del secondo circolo di Quarto, da Spazio Smile, dall’associazione Dimensione civica, dall’istituto di psicologia e ricerche socio sanitarie, dall’associazione culturale Visionair, dall’associazione culturale Museo Minimo, dalla cooperativa sociale Vento del Sud, dalla Biennale delle arti e delle scienze del Mediterraneo e dall’associazione Scuola elementare del teatro).
L’iniziativa rientra nel progetto “Ali per il futuro contro la povertà educativa” finanziata con fondi del Pnrr missione 5-inclusione e coesione. Negli spazi dove si terranno corsi, laboratori, eventi ed incontri, si offriranno consulenze sociali, psicologiche, mediche e di supporto alla genitorialità oltre a piani formativi personalizzati per bambini che vivono in condizioni certificate di disagio economico, che prevedono, tra l’altro, la partecipazione a attività educative, creative e espressive alle quali i minori si mostrano particolarmente inclini.
La scuola diviene insomma “spazio di salute”, per un’educazione sociale. “In questo nostro percorso sperimentale – afferma Giuseppe Errico – il ruolo della comunità educante, della scuola e della famiglia sono fondamentale per la crescita del territorio e per l’incremento di fattori di prevenzione sociale e sanitaria, per l’educazione dei bambini a rischio. Sempre più viene evidenziata, in campo sanitario, una stretta correlazione fra ‘crescita della comunità’ e i “fattori di prevenzione del disagio”: un cittadino o genitore in grado di partecipare e tutelare il proprio territorio, rappresenta un fattore di benessere-salute per l’intera comunità”.
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