lunedì, Novembre 25, 2024
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Tragedia sul Natisone: ipotesi soccorsi in ritardo?

Emergono dettagli sulla tragedia avvenuta nel fiume Natisone, dove sono morti i tre giovani Patrizia, Bianca e Cristian. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’accusa di omicidio colposo.

Secondo La procura, Patrizia avrebbe chiamato quattro volte il 112, senza ricevere risposta. Per questo sarebbe partita l’indagine nei confronti dei soccorritori.

Patrizia avrebbe effettuato quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, senza però ricevere nessuna risposta. La prima chiamata risale alle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Secondo gli accertamenti si sarebbe svolto tutto in poco tempo passando da una situazione apparentemente tranquilla ad una tragedia.

L’addetto della centrale del Numero unico regionale 112 ha gestito l’Sos come soccorso tecnico – nel quale non ci sono persone con problemi sanitari – e ha dunque deciso di dirottare la richiesta al Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Udine, il quale ha inviato, con la massima urgenza, l’equipaggio più vicino al luogo della richiesta e ha immediatamente attivato le squadre specializzate di fluviali e messo in preallarme i sommozzatori.

Contestualmente sarebbe stato attivato Drago, l’elicottero di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, che ha iniziato a predisporre il proprio piano di volo e acceso i motori. Visto l’innalzamento del livello del fiume, pochi minuti dopo, la ragazza che aveva fatto la prima chiamata avrebbe sollecitato, in preda al panico, nuovamente l’arrivo dei soccorsi, imitata da almeno una mezza dozzina di passanti, che transitavano sul ponte Romano e avevano compreso la difficoltà del caso.

Nel frattempo, anche il personale di terra dei pompieri era giunto in zona: valutato che Drago aveva da poco iniziato il tragitto verso il Friuli Venezia Giulia, è stato chiesto l’intervento dell’elicottero sanitario della Sores Fvg, con un tecnico del Soccorso alpino a bordo, che potesse compiere specifiche manovre per un eventuale recupero all’esterno del velivolo.

Questo secondo elicottero si sarebbe alzato in volo pochi minuti dopo Drago ma, dovendo percorrere una distanza che può essere coperta soltanto in 8 minuti, sarebbe arrivato a Premariacco ben prima. I tre ragazzi, purtroppo, qualche istante prima – soltanto un paio di minuti secondo i testimoni oculari – erano già stati ingoiati dal fiume, nonostante l’eroico tentativo di salvataggio dei vigili del fuoco, uno dei quali si è perfino lanciato in acqua, rischiando anche lui di essere trascinato dalla impetuosa corrente.

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