Un assessore comunale in carica e quattro dirigenti agli arresti domiciliari per l’indagine al Comune di Caserta su appalti pilotati. L’indagine, che va avanti da due anni, riguarda lavori pubblici e appalti per lavori nelle strade e la pubblica illuminazione. Truffa, falso e corruzione le ipotesi di reato.
Agli arresti sono finiti l’assessore Massimiliano Marzo, i dirigenti Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia e l’imprenditore Gioacchino Rivetti. Le accuse sono a vario titolo di corruzione e falsità in atti pubblici.
Secondo quanto ricostruito, gli indagati avrebbero alterato il normale e lecito andamento degli affidamenti di lavori pubblici del Comune di Caserta. Durante l’arco temporale in cui gli indagati sono stati monitorati “si è assistito a collusioni finalizzate a indirizzare l’esecuzione e la gestione di affidamenti di lavori in cambio di promesse o danzioni di utilità“, si legge in una nota della Procura.
Nell’inchiesta figurano altri 14 indagati a piede libero. Sullo sfondo dell’indagine ci sarebbe anche la corruzione elettorale.
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