L’arresto obbligatorio in flagranza anche differito sarà esteso ai reati commessi ai danni del personale sanitario e socio-sanitario durante lo svolgimento della propria attività, o ai danni dei beni destinati all’assistenza sanitaria.
È quanto prevede la bozza del decreto legge recante misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti del personale sanitario, di cui LaPresse ha preso visione.
Sarà quindi applicato anche ai contesti sanitari il modello già contemplato, seppur per fattispecie differenti, per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
Si prevede “l’applicabilità dell’arresto in flagranza nel caso in cui, per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica o individuale o per ragioni inerenti alla regolare erogazione del servizio, non sia possibile procedere immediatamente all’arresto del soggetto comunque identificato mediante la consultazione di documentazione videofotografica o altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di documentazione informatica o telematica”.
Ai fini dell’arresto “in flagranza differita” è necessario che la predetta documentazione attesti, in modo inequivocabile, la realizzazione della condotta criminosa e che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario all’identificazione del soggetto e, comunque, entro le 48 ore dalla commissione del fatto.
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