Lettere da Poste Italiane con tanto di tagliandino dove è stampato il pin per la nuova carta, ma è tutta una truffa. Sono già tre i casi denunciati dal Centro Consumatori Italia di Caserta sulla base delle segnalazioni pervenute alla sede di piazza Matteotti da altrettanti utenti, che si sono visti prosciugare i conti e hanno denunciato il fatto ai carabinieri.
Una nuova modalità di raggiro, che si aggiunge a quella ormai collaudata dei messaggi sui cellulari, anche se i due sistemi sostanzialmente si assomigliano. Fortunato Giaquinto, presidente dell’associazione dei consumatori, descrive come è avvenuta la truffa.
“Alcuni giorni prima della scadenza della carta postale – spiega Giaquinto – i tre utenti hanno ricevuto una lettera da parte di Poste Italiane, ovviamente rivelatasi falsa, con la quale si preannunciava l’arrivo della nuova carta. Nella stessa lettera è stato inserito anche il nuovo pin, con la striscetta da appoggiare sull’apposito rettangolino per visualizzarne il numero; era inoltre riportato anche un numero di telefono (inesistente) con prefisso 06 (Roma) o 02 (Milano), al quale il destinatario avrebbe potuto rivolgersi nel caso avesse voluto acquisire ulteriori informazioni.
Pochi giorni dopo l’arrivo della lettera, gli utenti sono stati contattati telefonicamente da qualcuno che si è spacciato per operatore delle Poste, il quale ha loro comunicato che con la lettera pervenuta, per motivi di sicurezza, era stato inviato il pin per consentire l’attivazione della nuova carta, e che se non avessero cambiato il pin, abbinandolo alla nuova carta, non sarebbe stato possibile attivarla, e i soldi presenti sul conto sarebbero stati bloccati.
Il falso operatore ha poi detto ai tre che avrebbe abbinato lui il pin inviato alla nuova carta, e che per farlo era necessario che gli dessero il numero del pin fino ad allora utilizzato, e, lui avrebbe fatto il cambio seduta stante. Le tre persone, forse ingenuamente – aggiunge il rappresentante dei consumatori – si sono fatte convincere fornendo il vecchio numero di pin per far eseguire il cambio. Ma la nuova carta non solo non è mai arrivata, ma nel giro di due o tre giorni, i loro conti sono stati completamente prosciugati. Poste Italiane ha offerto un risarcimento del 50% perché sostiene che senza il pin la scheda non può funzionare, non possono essere fatti prelevamenti, o altre operazioni, e poiché il pin è un dato che conosce solo il titolare della scheda, vi è un concorso di colpa. Inoltre, alla scadenza si cambia solo la carta, ma il pin resta lo stesso. Questa – sottolinea Giaquinto – è una posizione molto discutibile che non condividiamo.
Innanzi tutto, come fanno questi truffatori a conoscere le date di scadenza delle schede? Questi sono dati che sono noti solo agli uffici postali. È mai possibile che chi le riceve, essendo a conoscenza della prossima scadenza della carta, deve chiedere a Poste se la comunicazione pervenuta è autentica o si tratta di una truffa? Inoltre, come fanno, questi personaggi, ad entrare in possesso delle nuove carte? Il sistema di recapito non è per nulla convincente. Poste Italiane (ma anche le banche) inviano le schede per posta ordinaria, e dunque non vi è alcuna certezza sull’effettivo recapito all’interessato della carta, per cui chiunque potrebbe impossessarsi della carta e mettere in atto un comportamento truffaldino. Tant’è vero che le tre persone truffate non l’hanno mai ricevuta. Viste le modalità del raggiro, la responsabilità non può essere condivisa, e le vittime dovrebbero essere rimborsate dell’intero importo” conclude.
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