Dopo un anno in cui si è parlato molto di tutela ambientale, a Napoli si intensificano sensibilizzazione e controlli.
Con l’estate agli sgoccioli, a Napoli si fa il punto della situazione sulle iniziative in favore della tutela ambientale. L’impressione è che la cittadinanza si avvii verso una scossa di consapevolezza in materia di tutela ambientale. In effetti, un’efficace sensibilizzazione sul tema natura e cambiamenti climatici ha caratterizzato questi mesi.
Mentre l’espressione plastic free sembra farsi più massiva, si sono intensificati i controlli, condotti sia a livello locale che nazionale, volti a far rispettare le norme sui rifiuti. In più, sono numerose le associazioni che si organizzano per sensibilizzare i cittadini al rispetto della propria terra.
Persistono comunque problemi di smaltimento dei rifiuti. Essi sono causati sia da disservizi che da atteggiamenti poco collaborativi della cittadinanza. Da non rispettare il calendario dello smaltimento, a non differenziare affatto i rifiuti, fino a sversare rifiuti illecitamente. Ogni gesto di illegalità forma una catena i cui effetti pesano sulla collettività tutta.
Sul fronte mare, anche quest’anno la balneabilità è stata messa a dura prova. A Posillipo, lo scorso luglio, si è riversata in mare un’ingente quantità di acqua fognaria. Il lido Sirena si è fatto promotore di iniziative di pulizia spiaggia. Di tutela ambientale si occupa anche il collettivo “Sii turista della tua città“, che quest’anno ha ripulito il lido Mappatella.
Marcello Giocondo, Presidente regionale dei balneari sostiene che «il problema resta quello delle spiagge libere. Mentre lo stabilimento balneare ha interesse nel tenere pulito il suo spazio in concessione, la spiagge libere sono tali in quanto abbandonate». Se privatizzare la fascia costiera è ovviamente inammissibile, i comuni, con tutto il sostegno del caso, dovrebbero occuparsi più assiduamente di tutela ambientale.