Duro colpo della Guardia di Finanza e della Dda di Napoli all’ex boss detenuto (il fine pena è previsto nel 2077) delle “Case Celesti” Gennaro Marino, 55 anni soprannominato “Mckay”: i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria gli hanno sequestrato beni per 19 milioni intestati a cinque prestanome.
Il decreto di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione (presidente Teresa Areniello) del Tribunale di Napoli su richiesta del sostituto procuratore Vincenza Marra.
I sigilli delle fiamme gialle hanno riguardato, in particolare, 18 unità immobiliari tra Napoli, Melito di Napoli, Vitulazio (Caserta) e Corigliano Calabro (Cosenza) e i compendi aziendali di due imprese per la distribuzione di carburanti e la compravendita immobiliare con sede a Napoli ed Arzano.
Durante indagini e processi che si sono avvalsi di diversi collaboratori di giustizia è stata accertata l’affiliazione del pluripregiudicato al clan Di Lauro e poi al gruppo rivale degli “Scissionisti” protagonisti dalla fine del 2004 di una feroce faida che ha insanguinato con decine e decine di morti i quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia e i comuni di Melito, Mugnano, Arzano e Casavatore. All’epoca Gennaro Marino gestiva lo spaccio di droga particolarmente lucroso, quello delle “Case Celesti”.
È ritenuto coinvolto anche in molti omicidi, alcuni particolarmente efferati, quattro risalenti proprio alla prima faida di Scampia del 2004. L’ex boss è detenuto dal 2004 per condanne passate in giudicato che l’hanno visto colpevole di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di armi da fuoco.
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