Non si può dire che le lettere di licenziamento recapitate ai dipendenti del cinema Metropolitan di Napoli siano arrivate dal nulla visto che il tira e molla tra gestori e proprietà va avanti dall’inizio del 2023. Sono state comunque una doccia gelata su un pezzo di storia culturale della città, incastonato nel quartiere Chiaia dagli anni ’50.
La proprietà, Intesa Sanpaolo, che aveva manifestato la volontà di vendere l’immobile, ha deciso di non prorogare ulteriormente l’affitto ai gestori del multisala ospitato nelle ex cave di tufo usate anche come rifugi antiaerei di Palazzo Cellamare. E così le saracinesche sono andate giù.
“È noto che l’immobile necessiti di importanti lavori di adeguamento e di ristrutturazione, l’ultima ormai datata oltre 20 anni fa. La liberazione dei locali è il primo passo per consentirne il trasferimento della proprietà“, si legge in un comunicato di Intesa Sanpaolo. La banca ha però smentito le voci sulle ipotesi di realizzazione di una sala Bingo o di un supermercato.
Anche il sindaco Manfredi è intervenuto: “Per quanto riguarda il nostro impegno, dal punto di vista delle competenze urbanistiche, faremo in modo che qualsiasi destinazione d’uso verrà data al Metropolitan sia compatibile con la sua vocazione e con il vincolo culturale apposto dal ministero della Cultura“, ha detto il primo cittadino.
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