Questa storia inizia e finisce dal mare.
Dal mare venne una principessa che al sole brillava come uno smeraldo; nel mare tornò una Regina dal cuore infranto. Ad Agropoli qualcuno dice che una ninfa viva ancora in una grotta subacquea e che dalla riva si possa sentire il suo pianto.
Questa settimana parliamo della storia di Ermegalda, la leggenda della Regina Verde di Agropoli e del suo triste amore.
La principessa che venne dal mare
La leggenda racconta che, quando i Saraceni sbarcarono ad Agropoli, portarono con sé una sola fanciulla: si trattava di Ermegalda, la figlia del Capitano che li aveva condotti su quelle coste.
La principessa aveva un aspetto assai insolito. Grandi gli occhi e bellissimo il suo viso, ma pelle pallidissima e priva di qualsiasi colore, al sole diventava verde e brillava come se fosse fatta di smeraldo.
La Principessa venuta dal mare, nonostante fosse stata incoronata Regina insieme al padre, non sorrideva mai. Sul bel viso portava sempre un’espressione triste e malinconica e nulla pareva che potesse renderla felice.
La Regina Verde
Gli abitanti del luogo la chiamavano, in virtù del colorito smeraldino della pelle, la Regina Verde. Nonostante questa sua caratteristica, non mancavano alla bella Ermegalda i pretendenti: uomini nobili venivano da ogni luogo per chiederla in sposa.
Ma la triste Regina Verde non riusciva ad amarli, e li rifiutava, piangendo ad ogni rifiuto che si vedeva costretta a dare. Pareva che nessuno riuscisse a far breccia nel suo cuore ed ogni giorno diventava sempre più malinconica. Quand’era ormai convinta che sarebbe rimasta per sempre da sola, accadde che, passeggiando lungo le spiagge di Trentova, la bella Ermegalda incontrasse un pescatore.
Il colore dell’amore
La Regina Verde, secondo le usanze ed i protocolli dell’epoca, non avrebbe potuto rivolgere la parola al bel pescatore.
Inizialmente Ermegalda cercò di rispettare quella regola: col pescatore scambiò lunghi ed appassionati sguardi, ma non gli parlò. Dopo averlo guardato ed osservato, ricambiata, per tutta la notte tornò al castello, ripromettendosi di non cercarlo mai più.
Ma la Regina Verde s’era innamorata del pescatore a prima vista. Nonostante avesse cercato di resistere alla tentazione, alla fine vi cedette e tornò alla spiaggia. Ritrovato il pescatore, gli rivolse un saluto ed iniziarono a parlare.
Parlando col pescatore alla Regina Verde parve che per la prima volta le si scaldasse il cuore. Sorrideva e rideva, chiacchierava sempre più allegra: i due continuarono ad incontrarsi ogni notte, in segreto. Dopo qualche incontro si confessarono il reciproco amore.
Ogni notte Ermegalda arrivava nel punto dove era solita incontrare il pescatore ed accendeva il fuoco, attendendolo. Lui arrivava sempre alla stessa ora, puntuale, e la vista del viso di lui la scaldava più del fuoco. E di più: notte dopo notte, man mano che trascorreva del tempo con l’amato, la pelle della Regina Verde perdeva il suo colorito bizzarro e diventava sempre più rosea.
L’amore, scaldandola, la stava dipingendo di rosa.
La tempesta e la ninfa
Una notte, però, il pescatore non si presentò. Ermegalda accese il fuoco e lo attese per ore, ma invano.
Tornò altre due volte, ma lui non si presentò mai più. Alla fine la Regina Verde scoprì la triste verità: l’uomo, sorpreso con la sua barca da una tempesta, era morto in mare.
Ermegalda era disperata. Perse nuovamente il suo colorito rosa e pianse tutte le sue lacrime.
Dopo tre giorni dalla terribile scoperta, col cuore sconquassato dal dolore, decise di porre fine alla propria vita: dopo aver conosciuto le rosee dolcezze dell’amore non sopportava di tornare al verdastro gelo della propria tristezza.
Si gettò dunque da un promontorio; ma il Dio del Mare, impietosito dalle sue lacrime e dal suo dolore, la trasformò in ninfa, permettendole di sopravvivere nelle acque marine.
La grotta
Alcuni pescatori, ancora oggi, dicono che Ermegalda viva in una grotta subacquea vicino ad Agropoli.
Vive, ma soffrendo: dalla costa si può udire il suo pianto. Ogni notte chiama il suo amore, il pescatore che tanti anni prima le aveva scaldato il cuore; ed ogni notte, purtroppo, lui non si presenta al suo cospetto.
Questa storia, cominciata dal mare, nel mare riversa la propria fine: e se vi capita di trovarvi lungo coste della cittadina di Agropoli, magari potrete incontrare la bella Ermegalda, la triste Regina Verde che piangerà per sempre il suo amore perduto.
–
Non perderti gli altri articoli sulle leggende della Campania:
BussoLaLeggenda I : Da dove nascono le Janare?
BussoLaLeggenda II : Il fantasma del Caffè Gambrinus
BussoLaLeggenda III: La maledizione della Gaiola
BussoLaLeggenda IV: La Strega del Vesuvio
BussoLaLeggenda V: La Tomba di Dracula
BussoLaLeggenda VI: L’amore tra Posillipo e Nisida
BussoLaLeggenda VII: Giovanna la pazza e i suoi amanti senza riposo
BussoLaLeggenda VIII: La Bella ‘Mbriana e l’ospitalità
BussoLaLeggenda IX: I segreti della Grotta Azzurra
BussoLaLeggenda X: la storia di Castel dell’Ovo
BussoLaLeggenda XI: La strega di Port’Alba
BussoLaLeggenda XII: Tra diavoli e fate, le leggende del lago d’Averno
BussoLaLeggenda XIII: La storia d’amore dei colli di Napoli
_
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!