Un improvviso cambio di tono che ha lasciato spiazzati in moltissimi quello di Gianluigi Paragone, rimbalzato sui giornali negli ultimi giorni proprio per le sue posizioni durissime nei confronti dell’accordo tra M5s e PD, posizioni poi drasticamente addolcite dinnanzi al risultato schiacciante della consultazione su Rousseau.
“Oggi una splendida comunità ha indicato una direzione politica chiara. Ho giocato la mia partita senza risparmiarmi, convinto di tesi anti-sistema e consolidate nel MoVimento. Nel rispetto di questa comunità – che resta la mia comunità e che mi ha mandato in parlamento – deciderò di conseguenza. La mia forte criticità resta intatta ma tutte le volte che ho perso non ho mai portato via il pallone impedendo agli altri di giocare.Ne parlerò con Luigi e col mio capogruppo in Senato. Intanto grazie a tutti gli attivisti per la partecipazione incredibile e un abbraccio forte allo staff di Rousseau per averci concesso di scrivere questa pagina di partecipazione. Come voleva Gianroberto Casaleggio”, conclude.
Non si è fatta attendere la risposta di Francesco Giro di Forza Italia:
“Il mio vivace collega senatore Gianluigi Paragone non doveva dimettersi da parlamentare e tornare a fare il giornalista in caso di nascita del governo giallorosso? Mi pare ci abbia ripensato”.
È quanto afferma in una nota il senatore di Forza Italia (Fi) Francesco Giro.
“Allora prima di accusare il Pd, Forza Italia e Gianni Letta e chissà chi altro di strani manovre e di esser legati alla poltrona si faccia un bel esame di coscienza – attacca Giro -Parlare meno e ragionare di più !”.
“Ora Paragone, che grazie all’irritazione del buon Vasco Risso ha lucrato un po’ di visibilità perduta – accusa ancora Giro – sta facendo una clamorosa retromarcia a U ammantando il suo ragionamento di tanti buoni sentimenti da libro cuore sui 5 Stelle – conclude – Vabbè. Onestà e Serietà”.