Pesci e roditori morti sull’arenile di Forio di Ischia. Si è in attesa delle analisi di laboratorio per far luce sulle cause del disastro.
Allarme ambientale scattato nelle prime ore di ieri mattina a Forio di Ischia. Una scena allarmante per la Guardia Costiera dell’isola. Avvertiti da una segnalazione intorno alle 6:30, i militari hanno rinvenuto decine di pesci spiaggiati, soprattutto cefali, e venti topi morti sul litorale, nella zona meridionale, quelle adiacente all’imbarco degli aliscafi, in piazzale Marinai d’Italia.
La Guardia Costiera ha immediatamente avvisato l’ASL e l’amministrazione comunale, procedendo ad informare anche altri organi competenti, tra i quali la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Istituto Zooprofilattico.
Dalle verifiche effettuate prontamente dalla Guardia Costiera sugli altri tratti del litorale di Ischia, il fenomeno sembrerebbe circoscritto alla zona portuale di Forio.
Le indagini
Ora resta da fare chiarezza sulle cause e sulle circostanze del decesso degli animali. Sul fenomeno sta indagando la Capitaneria di Ischia, in collaborazione con l’ASL e con gli organi competenti. A questo proposito, sono stati prelevati alcuni esemplari, per essere sottoposti a rigorose analisi di laboratorio, condotte dall’Istituto Zooprofilattico di Napoli, tra le quali gli esami tossicologici.
In attesa dei risultati, si avanzano le prime ipotesi. Sebbene non si escluda ancora del tutto la possibilità di un fenomeno naturale – quale, ad esempio, un’epidemia batterica – le supposizioni che si stanno facendo largo nelle ultime ore fanno rabbrividire. Escluso un collegamento con la disinfestazione contro le blatte, l’ipotesi più accreditata per il momento, sostenuta anche dal settore tecnico dell’Evi (l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato ad Ischia) sarebbe lo sversamento illecito di veleni chimici e/o altri prodotti tossici per la pulizia industriale. Il materiale tossico avrebbe potuto uccidere i roditori nelle condotte fognarie, per avvelenare, successivamente, i pesci più vicini alla riva, una volta arrivato in mare.
Se questa ipotesi dovesse essere confermata, accertare le responsabilità potrebbe rivelarsi un problema non facile da risolvere, poiché nella zona incriminata convergerebbero una serie di abitazioni, di attività commerciali e di strutture ricettive, che avrebbero potuto scaricare materiale tossico nelle fogne.
La questione ambientale ad Ischia
È (tristemente) interessante far notare che Ischia è stata già al centro di questioni di carattere ambientale. La scorsa primavera, migliaia di meduse morte hanno ricoperto la costa nord-orientale dell’isola. Il fenomeno è stato attribuito al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Lo scorso gennaio, invece, una distesa di gamberetti morti è stata trovata sul litorale sabbioso di San Montano a Lacco Ameno.
Questo ritrovamento di pesci e topi morti sul litorale suona come un ennesimo campanello d’allarme, che richiama interventi incisivi in materia di salvaguardia ambientale. Proprio ad Ischia, sabato 14 settembre, Greenpeace combatterà un’altra forma molto pericolosa di inquinamento, quello marino da plastica. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della campagna #BreakFreeFromPlastic.