Il Lacryma Christi è un vino campano apprezzato in tutto il mondo. Tra fonti storiche che ne confermano l’origine davvero antica e leggende cristiane, questa settimana vogliamo parlare di questo vino dal sapore così buono da essere citato in trattati storici, opere letterarie e miti.
Una terra amata da Bacco
Le viti che producono l’uva da cui deriva il Lacryma Christi crescono alle pendici del Vesuvio. Questa terra fertile produce vini da tempi remoti – già Marziale scrive in fatti, facendo riferimento a questo:
Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit – Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa.
La terra dell Vesuvio è particolarmente fertile e la sua composizione dona un sapore unico a tutto quello che vi cresce: i vitigni non fanno eccezione. Questi discendono direttamente dagli antichi Aminei di Tessaglia, ed il terreno vulcanico contribuisce a dare carattere agli acini d’uva da cui il vino deriva.
Le lacrime di Cristo
In molti hanno cercato un motivo che spiegasse il nome del vino Lacryma Christi, nome che ad oggi rimane ancora ammantato di mistero.
Una delle leggende vede Cristo struggersi per la Campania – leggenda che questo vino condivide in parte con altri prodotti che crescono alle pendici del Vesuvio, come il pomodorino del piennolo: Lucifero, nel cadere verso gli inferi, avrebbe strappato un pezzo di Paradiso e lo avrebbe portato sulla terra.
Il tocco di Lucifero l’avrebbe resa infertile, e Gesù Cristo, commosso da tanta bellezza ormai contaminata dal tocco del demonio, avrebbe pianto copiose lacrime. Le lacrime avrebbero bagnato la terra, donandole non solo di nuovo fecondità, ma particolare ricchezza: quando nel luogo dove le lacrime caddero venne coltivata la vite, questa si rivelò essere particolarmente saporita e preziosa.
La sete di un mendicante
Un’altra leggenda, che ha sempre come protagonista Gesù Cristo, racconta invece che questi vagasse alle pendici del Vesuvio sotto le mentite spoglie di un mendicante.
Giunto alla casa di un eremita che viveva nei pressi del Vulcano, Gesù avrebbe chiesto all’uomo qualcosa da bere, presentandosi come un bisognoso assetato.
L’eremita con grande generosità avrebbe dissetato e rifocillato Gesù che, per ricompensare l’uomo, avrebbe trasformato la sua acqua in un vino delizioso come non se ne erano mai visti né saggiati – il Lacryma Christi.
Le lacrime dell’uva
Accanto a queste leggende di matrice cattolica si diffuse, anni fa, la convinzione che il nome di questo vino pregiato derivasse dal fatto che i suoi acini d’uva fossero così dolci da stillare lacrime di zucchero.
Per quanto suggestive, purtroppo queste voci si rivelarono false ed infondate.
Un inebriante mistero
L’origine del nome di questo vino rosso, bianco e rosato rimane dunque un inebriante mistero.
Ma che le sue origini siano reali o pagane non importa; come ci invita a fare anche Curzio Malaparte nel suo celebre romanzo “La pelle”, non ci resta che versarci un calice di “questo sacro, antico vino” e goderci il suo sapore unico.
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