sabato, Novembre 23, 2024
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Violenza sulle donne: rapporto annuale e software per raccolta dati

Presentato oggi a Napoli il nuovo software per la raccolta istantanea dei dati sul fenomeno della violenza sulle donne. 1258 i casi di violenza in Campania.

Comincia la sua attività oggi il nuovo software per la raccolta dati in tempo reale sul fenomeno della violenza di genere, promosso dall’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne della regione Campania.

Si è svolta questa mattina, infatti, la presentazione del nuovo strumento, elaborato dall’Osservatorio campano in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno e l’U.D. Sistemi Informativi del Consiglio Regionale della Campania. Iniziato alle 10:30, l’incontro si è tenuto presso l’Aula Siani del Consiglio Regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli, isola F13.

In occasione di questa iniziativa, sono stati presentati anche i dati del rapporto annuale sulle attività dell’Osservatorio e, in particolare, quelli sul fenomeno della violenza di genere raccolti dai servizi anti-violenza e sanitari della Regione Campania.

I relatori

Diverse le figure di spicco coinvolte ed intervenute questa mattina, tra le quali Monica Sebillo, docente del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno. Tra i relatori anche la presidente dell’Osservatorio, Rosaria Bruno, insieme ad alcuni membri, quali Maria Argenzo, Gaetana Castellaccio, Clementina Ianniello e Marianna Pignata. Coinvolti anche il direttore generale per la Tutela della salute e per il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale, Antonio Postiglione, l’assessore regionale alle Pari Opportunità e Formazione, Chiara Marciani, e la presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Femminicidio e sulla Violenza di Genere, Valeria Valente.

A concludere l’incontro, l’intervento di Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale della Campania, la quale ha definito la violenza sulle donne come una vera e propria “piaga sociale”. “L’unica via per sconfiggere questo dramma è un profondo cambiamento culturale nel nostro Paese nell’ottica del rispetto e della valorizzazione della donna e di un rapporto sano ed equilibrato tra uomo e donna, che deriva anche e soprattutto da un forte investimento sul lavoro e sull’indipendenza economica delle donne” – queste le parole della D’Amelio.

I numeri

I dati che emergono dal rapporto annuale dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne sono piuttosto allarmanti e confermano la gravità del fenomeno in Campania. Nel 2018 sono stati 1258 i casi di donne che si sono rivolte agli sportelli anti-violenza attivi sul territorio campano.

Al primo posto per richieste di aiuto pervenute, troviamo la provincia di Napoli, con 703 casi. A seguire, malgrado un distacco significativo, la provincia di Salerno, con 248 richieste. Di quale tipo di violenze parliamo? Gli abusi segnalati sono di varia natura; tuttavia, la violenza più frequente è quella psicologica (24%), seguita a ruota da quella fisica (23%).

In particolare, il 30,2% delle richieste è avanzato da donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni, mentre nettamente inferiori sono le percentuali che interessano le donne tra i 50 e i 59 anni (16,3%). Picco di violenze, poi, per le donne coniugate, che rappresentano il 40,5% del totale. Per quanto riguarda il quadro socio-economico delle donne che hanno subito violenze, nel 35% dei casi le donne sono in possesso soltanto del diploma di scuola secondaria di primo grado, mentre il 30,7% è addirittura in stato di disoccupazione. Di conseguenza, molte delle donne che denunciano violenze risultano essere totalmente dipendenti dal coniuge. Davvero preoccupante, se si aggiunge che nel 39% dei casi l’autore della violenza è proprio il marito, il quale svolge prevalentemente il lavoro di operaio (36%).

La violenza di genere

Per Valeria Valente “non basta inasprire le pene, occorrono prevenzione e protezione, ad esempio con misure come l’arresto, anche quando la violenza non avviene in flagranza.” È necessario, perciò, dotarsi di strumenti di rilevazione molto più veloci e dinamici, come ha fatto notare Rosaria Bruno, la quale ha aggiunto: “Il fenomeno della violenza sulle donne potrà essere misurato con una maggiore accuratezza da un sistema di rilevazione che sappia integrare i dati diversificati per provenienza da fonti informative valide in modo da poter essere valido strumento per orientare il decisore politico in questo delicato settore”.

Riconoscendo l’importanza prioritaria di misure volte ad arginare questo fenomeno dilagante, l’assessore Marciani e la presidente D’Amelio hanno evidenziato l’impegno a supporto dei centri preposti all’assistenza delle donne, “affinché possano essere destinate maggiori risorse ai centri anti violenza e alle case rifugio al fine di rendere stabili queste organizzazioni che sono indispensabili per far fronte ad un fenomeno che non sembra affatto regredire”.

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