Storie di chi ce l’ha fatta: apre la pizzeria “Casa Capasso”, frutto del grande lavoro del proprio titolare. Da Nisida a via dei Tribunali, questa è la storia del suo riscatto sociale.
Chi è Enzo Capasso
Il protagonista della nostra storia attraversa una difficilissima adolescenza, caratterizzata dall’assenza del padre, accanito giocatore d’azzardo. I debiti di gioco cadono quindi sulle spalle della madre, casalinga che tenta di guadagnare quanto può e come può, vendendo prodotti per la casa per prendersi cura dei propri figli.
Nel 2005 però la donna muore, vittima di una trasfusione di sangue infetto, lasciando Enzo a soli 16 anni da solo, che per poter tirare avanti abbandona la scuola per lavorare: prima barista, poi pizzaiolo, tenta come può di provvedere a se stesso, ma una serie di cattive amicizie lo conduce a un arresto. Fermato in flagranza di reato per una rapina.
Gli anni di Nisida sono stai duri. Mi seguiva l’assistente Giusy Imbimbo. Nessuno veniva a trovarmi, solo la mia fidanzata Marianna. Ricordo che il giudice, Marina Ferrara, era cattivissima con me, non voleva farmi uscire più. Facevo corsi di ceramica con voti altissimi. Pensavo di aver rovinato per sempre la via vita. Mi avevano dato solo 48 ore per uscire e trovare un lavoro.
Ho fatto volontariato, accudito e lavato barboni nella mensa delle suore di Calcutta. E fui preso nella Pizzeria Aiello al Museo. Vinsi un premio a Nisida e con l’assegno di 1800 euro comprai uno scooter per andare a lavoro.
Una nuova svolta nella vita di Enzo, che si sposa con la sua Marianna e lavora al Pomodorino a piazza Municipio, mettendo da parte tutto quello che guadagna. Nel 2014 lavora sul lungomare entrando a contatto con la “Napoli bene”: giudici, calciatori, medici. E Vincenzo Pisacane, con il quale decide di aprire Casa Capasso.
Quella di Enzo è una storia a lieto fine: nonostante le difficoltà, ce l’ha fatta. E racconta la sua storia, per ispirare gli altri.
Spesso sento gente parlare di criminalità e soldi facili, ma nessuno ha idea della bellezza della vita, di quanto sia meraviglioso sentirsi fiero di aver fatto qualcosa di bello. Io ce l’ho fatta e sono sicuro che anche altri possono cambiare. Mai mollare.