Venerdì pomeriggio, presso l’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Laterzagorà ha organizzato un incontro per invitarci alla lettura. Ospite d’eccellenza l’attore Lino Guanciale.
Laterzagorà è lo spazio libreria nel foyer del teatro Bellini, nato dall’incontro tra la casa editrice Laterza, il Teatro Bellini e l’associazione culturale A Voce Alta. Proprio la presidente dell’associazione, Marinella Pomarici, ha invitato Lino Guanciale all’incontro di lettura di ieri.
La breve presentazione della presidente ha ricordato anche il “rapporto” che si sta creando tra Napoli e l’attore. In primavera, ha infatti portato due spettacoli al Bellini (“Ragazzi di vita” e “La classe operaia va in Paradiso”) e tutt’ora sta girando una fiction tratta dai libri di Maurizio De Giovanni, “Il commissario Ricciardi”.
Per quanto riguarda invece l’evento di venerdì, ecco l’accattivante invito sulla locandina: “L’attore racconterà al pubblico la sua passione per la lettura a partire dal libro…Quale? Vieni a scoprirlo!”
Un particolarissimo invito alla lettura
Più di 150 lettori e fan dell’attore erano nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti e le loro aspettative sul particolare pomeriggio di venerdì non sono state deluse. Lino Guanciale ha infatti parlato per circa un’ora, rivelandosi al pubblico un attento lettore e un appassionato di letteratura. Il libro da lui scelto è “Il visconte dimezzato”, opera con cui “Calvino si laurea favolista”, per citare le parole dell’attore.
Dopo aver riassunto, la trama dell’opera, Lino Guanciale inizia una brillante riflessione su di essa, mostrando anche una certa ironia:
«La metà buona di Medardo (il protagonista) è la sinistra, ma non è quella che governa. Quella che governa la sua viscontea è invece quella cattiva, la metà destra: insomma un déjà-vu».
Il primo brano che propone al pubblico è proprio il finale. Spoiler? No, l’attore tranquillizza il pubblico così:
«È un romanzo che si legge perché lo si VUOLE leggere e non per conoscerne il finale».
E continua dicendo:
«Responsabilità è una delle parole-chiave dell’opera. Medardo non è un unico soggetto scisso, come accade per il dottor Jekyll e Mr. Hyde. È più complesso di così, è un invito all’abbandono della manicheicità. Certo, non si può far a meno di nessuna delle due parti, né della buona, né della cattiva. Bisogna però prendersi la responsabilità di essere entrambe. “Il visconte dimezzato” può essere la storia di una qualunque persona che diventa grande spaccandosi in due».
Lino Guanciale sceglie poi altri brani del libro da proporre, chiamandole battute quasi per deformazione professionale e continua a commentare:
«Altro tema del libro credo sia l’identità. La palla di cannone che dimezza Medardo è metafora di qualcosa di terribile, che può capitare a chiunque. Se accade, l’unica soluzione è prendersi la responsabilità di rimanere fedeli a sé stessi e ciò può avvenire anche cambiando, insomma crescendo».
Spazio alle domande per Lino Guanciale
Dopo quella che può essere considerata una vera e propria lezione di letteratura, l’attore si ferma in sala per rispondere anche ad alcune domande.
Perché scegliere proprio “Il visconte dimezzato” per l’incontro organizzato da Laterzagorà? L’attore risponde di aver amato moltissimo Calvino perché segue la filogenesi brechtiana, secondo cui l’autore deve riuscire ad immedesimarsi in chiunque.
«Bisogna però tener presente che la parola autore può essere sostituita con la parola attore. Anche io infatti credo che l’autore-attore deve avere la possibilità e la capacità di parlare a tutti nella maniera più inclusiva possibile».
Qual è lo scrittore italiano nell’attuale panorama letterario più affine a Calvino?
«Credo di poter fare questo paragone solo per quanto riguarda l’aspetto stilistico e linguistico. È difficile perché Calvino è tante cose. Non è solo impegnato nel settore artistico, ma anche nella scienza e nella storia. Oggi in Italia abbiamo una letteratura viva. Penso alla Ferrante, a De Giovanni, ma è comunque difficile una sovrapposizione totale tra Calvino e uno scrittore attuale».
Dopo tanto parlare di letteratura e di libri, tutti i presenti si sono poi fermati a far firmare i loro libri all’attore, che in quel caso ha mostrato di comportasi quasi da scrittore.
A questo punto è “scattata” una domanda quasi inevitabile: hai mai pensato di scrivere un libro? Lino Guanciale fa ben sperare i suoi fan rispondendo così:
«Sono un appassionato di letteratura e ovviamente sì. Vedremo se succederà»
Avendo mostrato tanta cultura e tanta passione per la letteratura, non possiamo far altro che aspettare e continuare intanto a seguirlo nei teatri e in tv!
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