sabato, Novembre 23, 2024
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“Lavoro! Lavoro!”: i lavoratori Moby si incatenano ad una chiesa e minacciano il suicidio

La situazione è decisamente tesa alla Chiesa del Carmine di Torre del Greco: alcuni lavoratori marittimi del gruppo Moby-Tirrenia hanno occupato la chiesa, incantenandovisi, per protestare. Il motivo sono le polemiche intercorse tra la banca Unicredit e l’armatore Vincenzo Onorato. Alcuni lavoratori, saliti sul campanile, minacciano il suicidio.

La protesta

I lavoratori protestano per via delle difficoltà avute per imbarcarsi. Affidano ad un post su Facebook la spiegazione delle ragioni della loro protesta: esasperati, delusi da notizie che ogni giorno diventano sempre più preoccupanti, con il rischio concreto di trovarsi l’indomani senza occupazione: sono i marittimi, quelli i più deboli, quelli che hanno sempre vissuto nel precariato ma solo grazie al gruppo Onorato avevano trovato una tranquillità di lavoro, che permetteva loro di fare una vita dignitosa.

Un piano industriale che prevedeva la vendita di due navi, con l’arrivo da parte della società acquirente di altre due navi, ma con un saldo in liquidità di oltre settanta milioni di euro, avrebbe permesso alla società di portare avanti uno sviluppo che si sarebbe concluso nel 2022 e 2023 con l’arrivo di due nuovi traghetti più grandi del mondo e che avrebbe assicurato una certa stabilità lavorativa ai tantissimi marittimi.

All’inizio del mese di Ottobre il tribunale di Milano ha sentenziato che Moby fosse insolvente con riserva. Per rientrare nei debiti era prevista la vendita di alcune navi, ma l’accordo sarebbe fallito: di qui le proteste dei Marittimi.

Le minacce di suicidio

Quando la polizia giunge sul posto, il presidente di Marittimi per il futuro Vincenzo Accardo dichiara:

“Oggi la UniCredit dichiara fallimento della società: 5800 famiglie a casa. Non ci muoviamo da qui”.

Due dei lavoratori marittimi salgono sul campanile, minacciando il suicidio. I Vigili del Fuoco hanno provato ad instaurare con questi un dialogo, ma ogni trattativa fallisce.

Il Cardinale Sepe

E’ intervenuto anche il Cardinale Sepe. Il suo staff ha contattato i manifestanti, invitandoli il giorno seguente a presentarsi alla Curia alle ore 13; ma i manifestanti sono ben decisi a non abbandonare il luogo della loro protesta.

Sul luogo sono presenti polizia, carabinieri, vigili e vigili del fuoco.

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