sabato, Novembre 23, 2024
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Buco da mezzo milione in una scuola del casertano, aperta un’indagine per peculato

Finanziamenti scolastici: sarebbe di almeno 400mila euro il buco nelle casse di un istituto casertano. La procura apre un’indagine per peculato.

I conti non tornano. E così, si indaga per peculato all’Istituto Comprensivo “F. Collecini-Giovanni XXIII”, la cui sede centrale si trova in località San Leucio, a Caserta.

A condurre l’indagine, il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone. Dopo il blitz della polizia nella scuola, sono ora al vaglio degli inquirenti tutti i documenti contabili dell’Istituto, insieme alle richieste di finanziamenti europei e regionali, e ai documenti inerenti ai fondi PON, generalmente utilizzati per realizzare progetti educativi e corsi di formazione.

Per il momento, nel registro degli indagati, che potrebbe essere destinato ad allargarsi, il nome dell’ex dirigente amministrativo dell’Istituto, Antonella Pascarella, la quale non sembra essere nuova a dinamiche contabili poco chiare. Qualche tempo fa, infatti, proprio la Pascarella era stata sospesa dall’ufficio scolastico provinciale, a causa di anomalie contabili, con una prima accusa di peculato. Possibile, dunque, un collegamento tra i due episodi.

Se il buco iniziale stimato è di circa 400mila euro, la squadra che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione, a capo dell’inchiesta, dovrà verificare documenti per un illecito che potrebbe superare addirittura il milione di euro. 

Le ipotesi

Poiché l’inchiesta è ancora nella sua fase iniziale, per evitare l’inquinamento di prove, non sono ancora noti tutti i dettagli dell’indagine. Tuttavia, si sospetta che possano essere diversi i responsabili di peculato. Ritenendo possibile la complicità di più persone, gli inquirenti stanno, quindi, considerando varie piste.

Come già accennato, secondo l’ipotesi più plausibile per gli investigatori, il denaro dei finanziamenti sarebbe stato intascato da soggetti privati i quali, invece, avrebbero dovuto gestirlo. Denaro sparito. Letteralmente sottratto alla scuola casertana che, quindi, non ha potuto investirlo nelle attività didattiche che ogni anno si organizzano per arricchire l’offerta formativa.

Poiché il reato è avvenuto in contesto scolastico, sono in corso verifiche anche per la posizione di esponenti di alcune sigle sindacali. Tuttavia, come già affermato, l’indagine è appena iniziata; dunque, per saperne di più e conoscere gli sviluppi della vicenda, si attendono i prossimi giorni, quando gli investigatori forniranno dei chiarimenti sull’episodio.

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