sabato, Novembre 23, 2024
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Napoli sotto la pioggia: 5 idee per visitare la città

Napoli non teme la pioggia. Anzi, perché non approfittarne per visitare anche quei luoghi suggestivi, ma un po’ nascosti, che la rendono indimenticabile?

La bellezza di Napoli è così totalizzante che non basta il maltempo per sminuirla (non per niente Napoli è la città più cool d’Italia). Se shopping e passeggiate in riva al mare sono da scartare a causa della pioggia, non bisogna disperare. Napoli è una di quelle città che ne ha per tutti i gusti, e per tutte le stagioni.

Ecco, quindi, cinque proposte per visitare luoghi incantevoli e affascinanti, che sarebbe davvero un peccato perdersi…anche “quanno chiove”.

  1. I must-see al coperto

Innumerevoli sono i luoghi da visitare al coperto: primi fa tutti i musei e i palazzi storici. E a Napoli c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per esempio, se il tempo non è proprio dalla nostra parte, si può optare per il Museo Archeologico di Napoli che, con le sue collezioni ed esposizioni permanenti e temporanee, attrae migliaia di visitatori ogni settimana. Tuttavia, come non pensare anche al Palazzo delle Arti (PAN), che ospita diverse mostre di artisti contemporanei! Tra queste, al momento è possibile visitare quella di Joan Miró.

Un altro luogo imperdibile e suggestivo, da visitare anche quando il sole ci abbandona, è la Cappella Sansevero. Collocata nel cuore di Napoli, la Cappella ospita l’affascinante Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, davanti al quale si dice che persino Antonio Canova abbia esclamato: “Dieci anni della mia vita pur d’essere lo scultore del Cristo Velato.

  1. The Dark Side of Naples

Tuttavia, forse non tutti sanno che Napoli nasconde per davvero un suo lato oscuro, frutto di secoli di storia. Mentre le strade del suo centro storico sono notoriamente caotiche e piene di vita, nel sottosuolo si snoda una rete di cunicoli, gallerie, ipogei e catacombe, nel silenzio del passato.

Le catacombe di San Gennaro sono considerate uno dei più antichi simboli della cristianità napoletana. Aree cimiteriali risalenti al II e III secolo, le catacombe sono disposte su due livelli non sovrapposti. Grazie al tufo, sono caratterizzate da ampi spazi, il che le rende peculiari rispetto alle altre catacombe romane. Attenzione, tuttavia, a chi soffre di claustrofobia! Le catacombe di San Gennaro presentano numerosi affreschi e anche il più antico ritratto conosciuto del santo patrono di Napoli. Interessanti da visitare anche le catacombe di San Gaudioso, ovvero il secondo cimitero paleocristiano della città. Collocato proprio al di sotto della Basilica di Santa Maria della Sanità, il complesso risale al IV-V secolo.

Dettaglio Cimitero delle Fontanelle. Ph. credits: Fabrizio Grossi.

Se il tempo non è proprio favorevole, l’atmosfera, allora, è perfetta per addentrarsi in un luogo estremamente suggestivo nel ventre di Napoli: il Cimitero delle Fontanelle. Si tratta di un ossario in cui sono conservati migliaia di resti di napoletani morti a causa della pestilenza del XVII secolo, delle successive eruzioni del Vesuvio, e del colera del 1836. La storia di questo cimitero è molto affascinate. È sufficiente pensare al culto delle “anime pezzentelle” (del Purgatorio), e all’adozione delle “capuzzelle” (i teschi), per avere un’idea di quanto si possa scoprire della storia ‘oscura’ di Napoli con una semplice visita alle Fontanelle.

Qui le informazioni sulle catacombe di Napoli; qui, invece, tutto sul cimitero delle fontanelle.

  1. Gli storici strati di Napoli

Ma il sottosuolo di Napoli non ospita solo catacombe. In un giorno di pioggia, visitare la Galleria Borbonica, ad esempio, è un altro modo per scoprire una Napoli sepolta. Nato nel 1853, con un decreto di Ferdinando II di Borbone, per facilitare la fuga dei reali in caso di attacco militare, il Tunnel Borbonico è un viadotto sotterraneo che porta da Palazzo Reale a Piazza Vittoria, vicino al mare. Tra le sue diverse funzioni, il tunnel fu un ricovero antiaereo durante la seconda guerra mondiale, ma anche il Deposito Giudiziale Comunale fino agli anni ’70, conservando ciò che era stato recuperato dalle macerie dopo i bombardamenti. Oggi è possibile passeggiare tra i suoi cunicoli, attraverso una serie di percorsi. Per saperne di più, consultate il sito ufficiale della galleria borbonica.

Tunnel Borbonico. Ph. credits: Fabrizio Grossi.

Restiamo ancora sotto terra, perché se per avere un assaggio di Napoli basta già percorrere i suoi stretti vicoli, è anche vero che è tutto quello che c’è sotto a nascondere l’anima di questa città. Scendere nelle profondità di Napoli significa viaggiare nel tempo, raggiungendo epoche lontanissime. Perciò, considerare una visita alla “Napoli Sotterranea” potrebbe essere un’ottima alternativa al brutto tempo. Durante la visita si possono ammirare, ad esempio, i resti dell’antico acquedotto greco-romano, gli orti ipogei, e finanche l’antico teatro greco-romano. Le entrate alla Napoli Sotterranea sono due: una si trova in piazza San Gaetano, agorà della città greca; la seconda in Piazza Trieste e Trento, non lontana da Piazza del Plebiscito e dal tunnel borbonico.

Maggiori informazioni sulla storia e sulle visite sul sito ufficiale.

  1. Le chiese di Napoli

Sono circa cinquecento. Come non pensare ad un piccolo tour in un giorno piovoso? In prossimità di piazza San Gaetano, si staglia una delle basiliche più antiche della città, San Lorenzo Maggiore. È proprio lì che Boccaccio incrociò lo sguardo della sua Fiammetta, nel 1334. Questa complesso monumentale è conosciuto, però, soprattutto per l’area archeologica che nasconde nelle sue profondità, la quale prende il nome di “Napoli Sotterrata”. Un museo sotterrato, di nuovo, dov’è possibile ritrovare persino i resti di un mercato romano.

Con la sua atmosfera gotica e l’affascinante chiostro in maiolica, il Monastero di Santa Chiara è un’altra voce imperdibile sulla lista di ogni turista. E mentre si aspetta che la pioggia lasci spazio al sole, si può cogliere l’occasione di visitare altre due pietre miliari del turismo napoletano, che si trovano a quattro passi da Santa Chiara; o, piuttosto, a qualche minuto di ombrello. Di fronte al monastero, infatti, troviamo la chiesa del Gesù Nuovo. Austera all’esterno quanto magnifica per colori e luce all’interno, questa è la chiesa che ospita il corpo di Giuseppe Moscati. Percorrendo Spaccanapoli, via di per sé iconica della città, troviamo San Domenico Maggiore, di impianto strutturalmente gotico, e prima sede della Flagellazione di Cristo di Caravaggio (oggi al Museo di Capodimonte).

  1. L’ospedale delle bambole

Anche le bambole si ammalano e subiscono incidenti. Ma poi guariscono e ritornano in forma. Dove? All’ospedale delle bambole, dove sapienti ‘medici’ riparano e restaurano ogni tipo di bambola: da quelle di porcellana a quelle di plastica, ma non mancano quelle in legno e in cartapesta. Luogo ideale per tutta la famiglia, specialmente in un giorno di pioggia, l’ospedale è diventato anche un museo (ve ne abbiamo parlato qui).

La storia dell’Ospedale comincia alla fine del diciannovesimo secolo, nel cuore di Napoli. A Spaccanapoli, per l’appunto, dove lo scenografo teatrale Luigi Grassi riportò a nuova vita la prima bambola. Dopo più di cento anni, l’Ospedale è ancora un luogo magico, espressione della napoletanità di questa città.

Per maggiori informazioni, consultate il sito ufficiale.

 

Dunque, è certo che la bellezza di Napoli è irresistibile anche in un giorno freddo e piovoso. Semplicemente impossibile pensare di rinunciare a scoprire i suoi misteri per un po’ di pioggia!

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