La I Clinica Neurologica dell’Università Luigi Vanvitelli è la prima d’Italia per la prescrizione della canapa terapeutica. Il trattamento presso questa struttura è gratuito e riceve decine di richieste da ogni regione italiana.
A gestirlo è il professore Luigi Lavorgna che ogni settimana accoglie in media una decina di pazienti ai quali prescrive un piano terapeutico. Racconta il responsabile:
«Mi contattano dalla Basilicata, dalla Calabria, dalla Puglia, dall’Abruzzo per prenotare una visita. Di solito consentiamo una lista di attesa che non vada oltre il limite temporale del mese, ma se dovesse presentarsi l’urgenza di far fronte ad una richiesta crescente di prenotazione, dovremo incrementare i giorni di attività».
I pazienti con patologie croniche e particolarmente dolorose non traggono alcun beneficio dagli antidolorifici tradizionali. Per cui si rivolgono all’ambulatorio del policlinico di piazza Miraglia a Napoli. Il rettore della facoltà Luigi Vanvitelli afferma che l’uso prolungato di canapa non ha dato evidenze di alcuna dipendenza, perchè quella prescritta per uso terapeutico non contiene sostanze che agiscono sul cervello, ma solo sul sistema nervoso periferico. Le modalità di somministrazione sono tre. Si va dall’infuso che si sorseggia come una normalissima tisana ad un estratto oleoso da spalmare sul pane; fino ai decotti, meno prescritti ma soltanto perché ritenuti più complicati da confezionare.
«Forniamo un piano terapeutico in formato elettronico che raccoglie tutte le farmacie e i presidi del Servizio sanitario nazionale. Poi il paziente si reca dal medico curante che a sua volta effettua la prescrizione per le farmacie».
Finora, a distanza di due anni dalle prime autorizzazioni legislative, non sono state rilevate controindicazioni, e comunque il ministero della Salute ha attivato un monitoraggio per registrare eventuali reazioni avverse.