La procura di Salerno indaga sull’avvocatessa e sul giudice al centro dello scandalo sessuale venuto a galla in questi giorni
Le accuse
L’avvocato Maria Tassone avrebbe offerto rapporti sessuali in cambio di sentenze favorevoli al giudice Marco Petrini, presidente della Corte d’appello di Cosenza. Questa l’accusa mossa dalla procura di Salerno, che però indaga anche sulla figura di Petrini che avrebbe ricevuto favori anche di altro tipo da altre persone. Il giudice, infatti, quando non impegnato con la Tassoni e un’altra avvocatessa che la procura considera sua amante regolare, avrebbe intascato soldi e regali. Da vere e proprie mazzette e soggiorni in resort a casse di pesce fresco e vini pregiati adesso hanno fatto finire in carcere Petrini.
I video incastrano il giudice
Alcune telecamere erano state installate nello studio del giudice: i video che ne derivano hanno incastrato Petrini e la Tassone in particolare. I rapporti, infatti, si consumavano proprio nell’ufficio del giudice e, a seconda del favore richiesto, si passava da semplici effusioni ad amplessi veri e propri. L’episodio più eclatante è sicuramente quello in cui la Tassoni offre ben tre prestazioni sessuali, due delle quali registrate dalle telecamere e messe agli atti.
I favori
Gli aiuti chiesti in cambio al giudice sono sicuri in almeno due circostanze. Secondo l’accusa al giudice era stato chiesto di non prendere in considerazione le dichiarazioni del pentito Emanuele Mancuso nel processo in cui era presente l’avvocato Tassone. Petrini avrebbe, inoltre, promesso di aiutare Maria Tassone – o Marzia, come si fa chiamare – per la difesa di Giuseppe Gualtieri, imputato per duplice omicidio.
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