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Lo “sfizio” di non far partecipare Tuccillo all’inaugurazione della stazione

di Antonio Iazzetta* – I lavori per la stazione dell’alta velocità di Afragola proseguono spediti e basta percorrere l’autostrada per vederla nascere e crescere. Ogni giorno di più. Una crescita, lenta ma continua, che mette a tacere tutti quelli che non credevano all’annuncio dell’inaugurazione anticipata a maggio. Certo, restano tutti i dubbi su quel che doveva essere fatto e non è stato fatto per l’area intorno alla stazione stessa e per i collegamenti, ma, intanto, sarà possibile prendere il treno ad alta velocità e non essere costretti solo a vederlo passare. Starà alla politica, poi, ai nostri rappresentanti istituzionali, far sì che quella stazione non resti la classica Cattedrale nel deserto. E qui sta il problema! La crescita della stazione, infatti, non coincide con la crescita della classe politica afragolese che, invece di pensare a come fare per non perdere quest’ultima occasione di sviluppo e crescita economica e sociale, recuperando magari il tempo perso, continua a essere impegnata con le solite polemiche di  bassa lega, alimentate e rafforzate dall’avvicinarsi della scadenza elettorale con il rinnovo del Consiglio comunale previsto per il 2018. Un comportamento inaccettabile e incosciente, quasi infantile se si vogliono prendere per vere alcune sensazioni che trapelano dal palazzo comunale dove ci sarebbe chi sta lavorando per non far inaugurare la stazione a Tuccillo. Sì, secondo alcune voci ci sarebbero alcuni Consiglieri comunali che starebbero lavorando per sfiduciare il Sindaco di Afragola alla vigilia dell’inaugurazione della stazione per non permettergli di partecipare, da protagonista, a un evento destinato a restare nella storia della città e di tutta l’area metropolitana di Napoli. Uno “sfizio”, un dispetto, insomma, come quelli che si fanno all’asilo, solo che, in questo caso, a pensarlo sarebbero persone adulte e vaccinate. Se voci del genere fossero vere, saremmo di fronte all’ennesima dimostrazione del livello, infinitamente basso, raggiunto dalla politica a Nord di Napoli. Una politica che, come dimostra il caso di Caivano dove spesso si ricorre a manifesti anonimi per offendere gli avversari politici, ha ormai smesso di raschiare il fondo del barile della dignità e sta cominciando ormai a scavare per scendere sempre più in basso. Se così non fosse, i Consiglieri comunali di Afragola dovrebbero cogliere l’occasione di questi ultimi mesi di consiliatura per provare a unire gli sforzi e raggiungere l’obiettivo di rendere quanto più funzionale e utile la stazione, in attesa dei collegamenti e del completamento dei lavori con la realizzazione della galleria commerciale. E, invece, si continua a perdere tempo con le solite discussioni tese solo a salvaguardare interessi di pochi o, addirittura, personali. I prossimi giorni ci diranno se gli afragolesi potranno sperare in un futuro migliore o se, invece, dovranno fare i conti con l’ennesima occasione persa. Con la differenza, però, che, questa volta, sarà davvero l’ultima. Perché non si riesce a capire, una volta persa la possibilità di avviare lo sviluppo grazie alla stazione dell’alta velocità, quale altra occasione possa esserci per creare un circolo virtuoso in grado di creare economia sana.

*direttore Cogito – editoriale n° 403 sabato 1 aprile 2017

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