Il Babà è un dolce soffice, impreziosito da dosi abbondantissime di Rum; per arrivare fino a Napoli ha compiuto un lungo viaggio, e solo nella città partenopea ha assunto la sua caratteristica forma a funghetto.
Oggi è una ricetta notoriamente apprezzata, ma sapete che la leggenda narra che sia nata per colpa di un Re a cui invece questo dolce lievitato proprio non piaceva?
Quest’oggi #BussoLaTavola vi racconta questa strana storia dolce e saporita a metà tra realtà e leggenda.
Il Re che lanciava i piatti
Tutti noi dobbiamo l’esistenza di questa deliziosa ricetta ad un Re invero un po’ capriccioso ed iracondo.
Stiamo parlando del re polacco Stanisław Bogusław Leszczyński, vissuto tra il 1677 ed il 1766. La leggenda racconta che il re avesse davvero gusti difficili ed un pessimo carattere – per questo, quando cuochi e pasticceri servivano le loro ricette e creazioni al sovrano, erano tutti a dir poco terrorizzati.
Famosissimi erano i suoi scatti d’ira: e proprio ad uno di questo sembrerebbe dovuta la nascita del Babà. Al Re Polacco venne infatti servito un dolce tipico della Lorena il cui nome era “Kugelhupf”.
Datogli appena un morso, il Re, con espressione disgustata, lanciò via il piatto gridando improperi in direzione del povero pasticcere che aveva osato servirlo.
Lanciando il piatto, questi avrebbe urtato e fatto cadere una bottiglia di Rum – secondo alcuni, invece, si trattava di sciroppo – che frantumandosi avrebbe inzuppato il kugelhupf, rendendolo lucente e dall’aspetto più accattivante.
Il Re, incuriosito dal nuovo aspetto del dolce, ne assaggiò un pezzetto e, questa volta – con l’aggiunta del prezioso Rum – gli piacque molto. Nominò quel dolce “Babà” in onore di Alì Babà, protagonista di una delle storie preferite dal monarca.
Il Babà a Napoli
Ma come fece questo dolce ad arrivare fino a Napoli?
Ebbene, il nostro iracondo re era sposato con Maria, la figlia del re francese Luigi XV. Anche la fanciulla parve gradire il sapore di quel nuovo dolce, e così fece assaggiare il Babà al padre. Secondo alcuni, il nome “Babà” non sarebbe, come invece suggeriva la leggenda, stato dato da Stanislaw, ma sarebbe la francesizzazione del termine “babka”, che indica ancora oggi un dolce lievitato.
Ad ogni modo, il Babà giunse dunque in Francia e da lì, visti gli stretti rapporti tra la Francia e Napoli, giunse rapidamente nella città partenopea.
Qui pare che un cuoco di nome Nicolas Stohrer, che accompagnava spesso la figlia di Stanislaw nei suoi viaggi, abbia modificato la forma del Babà dandogli quella tipica a fungo che ancora oggi possiamo vedere nelle pasticcerie.
Bonus Track: #BussoLaLingua a sorpresa, Tu si ‘nu babbà
A Napoli il dolce conquistò il definitivo successo, diventando sinonimo di bontà in diverse espressioni e modi di dire, come, per esempio, il celebre Tu si ‘nu babbà, ovvero Tu sei un babà.
Questa espressione vuol dire Tu sei un tesoro, oppure Tu sei proprio una bella persona, e si usa solo con persone davvero stimate o apprezzate per la loro bontà d’animo e bravura.
Nato dall’ira di un incontentabile sovrano polacco, il Babà oggi viene dunque assaporato in tutta la Campania con estremo gusto e godimento. E voi conoscevate la sua strana storia?
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