Proteste nel carcere di Poggioreale: i detenuti chiedono provvedimenti anti-contagio da Coronavirus.
Poggioreale: i detenuti sono saliti sui tetti e hanno bruciato materassi per protesta, chiedendo provvedimenti contro il rischio di contagio dal Coronavirus all’interno della struttura. Pare, quindi, che attualmente non siano state adottate misure cautelative.
I parenti degli stessi detenuti, sono fuori al carcere per unirsi alla protesta, pare che stiano richiamando l’attenzione dei congiunti dall’esterno che a loro volta rispondono, sentendosi chiamare.
Aldo Di Giacomo, segretario del Sap, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, riferisce che:
«Tensioni simili si starebbero verificando anche negli istituti di detenzione di altre città».
La protesta è scoppiata dopo l’annuncio di sospensione dei colloqui proprio a causa dell’emergenza Coronavirus. Sul posto è giunto il questore Alessandro Giuliano e le altre forze dell’ordine.
Al momento i detenuti non sono più sui tetti della struttura. Nella zona del Palazzo di Giustizia a piazza Cenni, i carabinieri e la polizia hanno chiuso tutto, impedendo l’accesso e il passaggio. Sull’edificio, vola basso un elicottero per monitorare la situazione e anche guardando dall’esterno, è possibile intravedere del fuoco all’interno del carcere.
+++AGGIORNAMENTO+++
Su via Poggioreale, ci sono ben quattro tram bloccati da oggi pomeriggio e fuori al carcere ci sono almeno 1000 persone, parenti e amici dei detenuti.
Con l’arrivo dei rinforzi degli agenti di Polizia e dei carabinieri e l’ingresso dei celerini nella struttura, la situazione all’interno del carcere pare essersi tranquillizzata e la protesta sembra esser stata sedata ma all’esterno della struttura stanno arrivando sempre più congiunti dei detenuti che pretendono di fare i colloqui con i propri familiari. Non si esclude, quindi, la possibilità di una nuova “rivolta” nelle prossime ore.
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