venerdì, Novembre 22, 2024
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La Guerra delle Mascherine: lo Stato requisisce maschere acquistate dalla Campania

Scoppia la guerra delle mascherine: un camion che trasportava mascherine acquistate dalla regione Campania è stato requisito per necessità dallo Stato. Ma de Luca non ci sta: “Non è tollerabile, solidarietà non può significare essere presi in giro. Altrimenti facciamo la guerra.”

Si scontrano così la Regione Campania e la protezione Civile.

Le dure parole di de Luca: “Non è Tollerabile”

A raccontare ai cittadini quanto accaduto è proprio il Presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca (in una  lunga diretta che potrete visualizzare qui).

Nel suo discorso il Presidente spiega cosa è accaduto:

“C’è una carenza drammatica di forniture di mascherine.

La Napoli 1 aveva fatto una fornitura direttamente come Napoli 1 in Turchia; la Napoli 2 direttamente con il proprio fornitore per altre 70000 mascherine. […]

Per quanto riguarda la Napoli 2: la Napoli 2 si rifornisce dall’azienda AMBRA con forniture dirette: aveva ordinato 70000 mascherine. E’ stato bloccato un carico dalle forze dell’ordine – credo dalla protezione civile – stiamo approfondendo il problema in queste ore.

Qui dobbiamo capirci: le forniture che strappiamo sul mercato al di là di quelle centralizzate devono essere garantite. Nessuno ci deve dare fastidio.

Non è tollerabile che se noi con una nostra ASL reperiamo sul mercato, in Italia o nel mondo, le mascherine ci vengono poi bloccate sulle strade: non può funzionare così.”

Il quadro Generale (non solo sulle Mascherine):

“Solidarietà non può significare essere presi in giro”

Vincenzo de Luca spiega le motivazioni della sua durezza: oltre l’azione in sé messa in atto dalla protezione civile, la reazione del Presidente mostra questa durezza poiché, si dall’inizio dell’emergenza

“[…] la Campania è stata la prima regione a dare disponibilità di posti letto in terapia intensiva – non per i malati Covid, ma per i politraumatizzati per liberare posti a favore della Lombardia, dell’Emilia e del Veneto.

Cioè ci siamo mossi con grande senso dello Stato, con uno spirito di solidarietà verso i nostri concittadini di altre regioni. Questo non può significare essere presi in giro.

La Guerra delle Mascherine

“Vi do un altro dato perché sia chiaro cosa sta facendo la Campania e perché sia chiaro ai nostri concittadini che cosa significa la mia espressione […] “Stiamo facendo Miracoli”: due, tre giorni fa si è riunita la commissione salute per decidere il riparto fra le regioni dei fondi del fondo sanitario nazionale. 

La Campania quest’anno riceve 171 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno […] perché siamo usciti dal commissariamento, perché abbiamo avuto gran parte dei fondi della premialità – anche perché abbiamo quasi raddoppiato la griglia dei livelli essenziali di assistenza: quindi abbiamo avuto 171 milioni in più grazie ai sacrifici che abbiamo fatto noi in Campania.

Nonostante questo incremento […] la situazione rimane questa: la Campania continua ad essere l’ultima regione d’Italia per i trasferimenti sanitari. Ad oggi, cioè nonostante questo incremento, noi abbiamo 46 euro in meno rispetto alla media nazionale. La media nazionale e di 1878 euro a cittadino, in Campania arrivano 1832 euro. […]

Noi non abbiamo posto problemi. Abbiamo accettato di non porre problemi quest’anno nonostante lo squilibrio permanente, cioè nonostante il fatto che pur avendo recuperato 171 milioni di euro grazie ai nostri sacrifici, tuttavia subiamo uno squilibrio che è intollerabile. 

Lo tolleriamo scegliendo di tacere quest’anno per essere ancora la regione della solidarietà, della responsabilità, della fraternità: sono atti di generosità che non so quante altre regioni avrebbero fatto.”

“Noi siamo rigorosi e seri”

“Se a questa generosità e disponibilità si aggiunge il fatto che poi arriva un camion che porta le mascherine che ha ordinato la nostra ASL e ce lo bloccano, allora NO. Allora vuol dire che non ci siamo capiti, e in questo caso davvero facciamo la guerra. 

Perché noi siamo rigorosi e seri e generosi, ma questo atteggiamento deve valere per tutti, altrimenti il sistema non funziona.

[…] Ogni cittadino campano deve sentirsi orgoglioso per quello che stiamo facendo. […] Ai vertici nazionali [dico] che oggi non era il caso di parlare.

Va bene così, silenzio assoluto e diamo una mano a tutti quanti, ma nessuno pensi di continuare quando avremo risolto l’emergenza come se niente fosse, perché questo non lo consentiremo. “

Il problema Turco delle Mascherine

Al di là degli equilibri e squilibri nazionali, il problema delle mascherine, in Campania, esiste ancora ed è assolutamente serio.

Il presidente de Luca spiega che sta cercando di risolvere, per quanto riguarda le mascherine ordinarie e non chirurgiche, anche contattando industrie che producono tessuto-non tessuto, poiché è stato evidenziato che sia materiale adatto alla prevenzione del contagio.

Ma il problema della carenza delle mascherine permane, ed è un problema internazionale: 

“In questo momento c’è una situazione di emergenza internazionale; la Turchia ha bloccato le frontiere sia le forniture CONSIP, cioè quelle centralizzate, sia le forniture che doveva garantire alla nostra ASL di Napoli centro. Stiamo lavorando in queste ore con l’ambasciata Italiana in Turchia per sbloccare sia queste forniture – cioè quelle centrali – che le nostre.

Qual è il problema? Che ci sono stati i primi casi di contagio anche in Turchia, e quindi come era immaginabile hanno bloccato tutto. Noi contiamo nella giornata di oggi di sbloccare quella fornitura.”

De Luca e la tutela dei cittadini campani

Lo sgomento manifestato dal Presidente della regione Campania di fronte al blocco effettuato è comprensibile.

E’ d’altro canto interesse nazionale che in Campania non esploda il contagio; come spiega il presidente de Luca:

Ho spiegato a qualche ministro perché la Campania va considerata una priorità.

Quella assoluta è la Lombardia, ma la Campania ha alcuni territori che sono i più densamente popolati d’Europa.

Tutta l’area metropolitana campana è l’area più densamente popolata d’Europa. Il motivo per cui stiamo buttando il sangue per tenere sotto controllo il problema è questo: non ci possiamo consentire il lusso dell’esplosione del contagio. 

Le parole di Vincenzo de Luca  lasciano intendere la rassicurante e seria intenzione di tutelare i cittadini campani e siamo sicuri che presto questo fraintendimento tra Stato e Regione verrà chiarito.

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