venerdì, Novembre 22, 2024
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Covid-19, Lenzuola bianche per la Costa Diadema: A bordo due Ischitani

L’appello delle lenzuola bianche prende vita a Procida e ad Ischia, un appello che vuole comunicare un messaggio semplice quanto esaustivo: “Siamo tutti sulla stessa barca”.

Con questa semplice frase le due isole alano la voce perchè la nave Costa Diadema, già più volte respinta, trovi un porto dove accostare.

Con una lettera al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, i sindaci Dino Ambrosino di Procida e Rosario Caruso di Serrara Fontana, portano l’attenzione sulla nave perché a bordo, tra le oltre 1300 persone di equipaggio – di cui 90 presentano sintomi ascrivibili al Covid-19 – ci sono anche due isolani.

“Mi appello al ministro per far sbarcare subito la nave. – scrive Ambrosino – Ricordo ai sindaci che finora si sono opposti, che la Patria è una, nella buona e cattiva sorte, e che se alziamo i muri delle città, i nostri concittadini saranno le prime vittime dell’assedio”.

I comuni di Civitavecchia e Gioia Tauro avevano negato lo sbarco per il rischio di potenziali contagi. A bordo, il procidano Nico Strazzi: la famiglia lo attende con ansia.

“Procida – spiega ancora il sindaco – vive di lavoro marittimo, ma tutta la nazione deve ricchezza e cultura a questo mestiere che facciamo da millenni. Siamo un Paese di mare, ed il mare è sempre stato un elemento di unione, tra tutte le civiltà che sono cresciute negli scambi reciproci. Oggi – denuncia il primo cittadino di Procida – nessun porto italiano vuole accogliere la Diadema in un momento di difficoltà. A bordo ci sono malati, e senza assistenza si rischia di grosso. Mi appello a tutti gli amministratori che hanno concittadini tra l’equipaggio per rivolgere una richiesta comune. Prego perché non trascorra altro tempo e non precipiti la situazione”.

A bordo della Costa Diadema anche due ischitani: un giovane ufficiale di bordo e un medico, che presenterebbe sintomi da Covid-19.

“Miei concittadini, figli del territorio che amministro. – scrive il sindaco di Serrara Fontana, il comune più collinare dell’isola, proprio alle pendici dell’Epomeo, nella sua lettera indirizzata al ministro De Micheli – Non posso e non voglio restare fermo davanti alla loro richiesta di aiuto e davanti a quella dei restanti membri dell’equipaggio. Sono mariti, padri, figli della nostra amata Patria. Sappiamo tutti che nella lotta contro questa pandemia è necessario agire con sollecitudine per isolare i positivi e intervenire con le dovute terapie.  Senza ausilio di medici la situazione a bordo rischia di diventare drammatica.  Vi chiedo di adottare un protocollo di sicurezza per consentire l’attracco di Costa Diadema e lo sbarco dei passeggeri a bordo così da prestare loro le cure e tutto quanto prevedono i protocolli in materia di Covid-19″.

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