venerdì, Novembre 22, 2024
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Il Pascale sperimenta un nuovo farmaco per la lotta al Coronavirus

I ricercatori del Pascale, dopo aver individuato un farmaco capace di migliorare notevolmente le condizioni dei pazienti affetti da Coronavirus, il Tocilizumab, stanno valutando l’efficacia dell’Avigan, un farmaco antivirale.

Lo studio dell’ospedale napoletano vedrà la partecipazione anche di equipe mediche cinesi. La proposta è arrivata proprio dall’Ambasciata italiana in Cina, attraverso una lettera indirizzata al governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Wang Guiqiang, presidente della Chinese Society of Infectious Diseases, si è esposto in prima persona per chiedere ai ricercatori napoletani di sperimentare il farmaco finora conosciuto come antivirale.

I rapporti tra l’Istituto Pascale e la Cina sono sempre stati più che solidi. Il direttore della Virologia del Pascale, Franco Buonauguro, è costantemente in contatto con China GVN oltre ad avere un rapporto di reciproca stima professionale e personale con Tsung-Dao Lee, premio Nobel per la fisica nel 1957 e ultimo allievo di Enrico Fermi. Senza dimenticare che negli ultimi tre anni, oltre 500 medici cinesi hanno lavorato al Pascale. Nei prossimi giorni presso l’ospedale napoletano arriverà il farmaco per dare il via alla sperimentazione, ma anche mascherine, tute protettive e altro materiale sanitario.

Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, si dimostra entusiasta del consolidamento dell’asse Napoli-Cina per trovare un’altra cura per combattere il Coronavirus: “Raccogliamo con piacere l’invito degli amici cinesi, che conferma la proiezione internazionale del livello di ricerca all’interno del nostro Istituto. Voglio ringraziare il Presidente de Luca, che ha attivamente favorito i collegamenti, i nostri ricercatori, e il personale tutto, che con abnegazione e passione, ci consente di assicurare la assistenza più adeguata al paziente oncologico ai tempi del Coronavirus“.

Anche Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Irccs di Napoli, è intervenuto in merito alla sperimentazione: “Sappiamo che per avere un vaccino i tempi sono lunghi. E’ più che mai necessario, dunque, in questo momento riunire tutte le forze per trovare una cura per questa terribile malattia. Il Pascale da sempre impegnato nella ricerca, benché oncologica, non poteva rimanere a guardare”.

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