venerdì, Novembre 22, 2024
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OMS sul coronavirus avverte: «La pandemia è lontana dalla fine»

Secondo l’OMS la pandemia è tutt’altro che finita, bisogna rimanere vigili. «La seconda ondata è nelle nostre mani», avverte l’Organizzazione.

Ieri 27 aprile le prime riaperture in Campania, dopo un lungo periodo di quarantena serrata. Dopo nemmeno 24 ore, però, già le prime polemiche. Troppe persone in giro, in alcuni casi senza mascherina e senza mantenere le distanze di sicurezza.  Un comportamento irresponsabile, secondo il governatore della regione Campania, che scrive: «È evidente a tutti che se non c’è da parte di ogni singolo cittadino senso di responsabilità, si rischia di prolungare all’infinito l’emergenza e la sofferenza di tutti, soprattutto dei bambini». Ma ad appellarsi all’azione pronta e consapevole dei governi e al senso di responsabilità dei cittadini è anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

«La pandemia è tutt’altro che finita»

«Man mano che le chiusure in Europa si attenuano con il calo del numero di nuovi casi di Covid-19, continuiamo a sollecitare i Paesi a trovare, isolare, testare e trattare tutti i casi e tracciare ogni contatto, per garantire che queste tendenze in calo continuino» – dichiara il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il briefing sul coronavirus a Ginevra. «Ma voglio ricordare e ripetere che la pandemia è lontana dalla fine», avvisa il direttore generale.

In particolare, l’OMS continua ad essere preoccupata per la situazione in Africa, nei Paesi dell’Europa orientale e dell’America Latina, e in alcuni Paesi asiatici, dove i trend dei contagi sono in salita. «Come in tutte le regioni – specifica il direttore generale – i casi e i decessi sono sottostimati nei paesi di queste regioni a causa della bassa capacità di test».

L’invito alla prudenza dell’OMS

«Se allentiamo le misure troppo presto, il virus riemergerà. E non sappiamo quanto velocemente», ha avvertito Michael J. Ryan, direttore esecutivo del programma Emergenze Sanitarie dell’OMS, in riferimento all’allentamento delle misure e al pericolo di una risalita dei contagi. «Ogni governo deve considerare nel proprio contesto l’impatto positivo di alcune aperture a livello economico, ma anche l’impatto negativo del potenziale riemergere del virus».

«Nulla è certo in questo momento» – ha continuato Ryan – Perciò stiamo osservando da vicino ogni Paese per capire quale sia la lezione da imparare. E ci assicureremo che queste lezioni vengano condivise. Paesi diversi fanno cose anche molto diverse fra loro in questo momento». Secondo il direttore esecutivo, questa diversità di approcci rappresenterebbe una possibilità di apprendimento e di scambio di conoscenze.

Non ci sono specifiche prescrizioni da parte dell’OMS sulle azioni da intraprendere, anche se alcuni comportamenti, come assembramenti, restano chiaramente da evitare per limitare il contagio. Tuttavia, come chiarisce Ryan, ci si aspetta dai Paesi un approccio misurato e graduale, una sorta di patto sociale con i propri cittadini su distanziamento sociale, igiene personale, e partecipazione alla vita di comunità, e un significativo rafforzamento degli investimenti sul sistema sanitario.

Il ruolo degli Stati e l’appello all’unità

«Il ruolo della politica è fondamentale, soprattutto quello dei parlamenti» – dichiara il direttore generale dell’OMS. Ghebreyesus, poi, sottolinea come l’ultima decisione sia affidata ai singoli Stati che, quindi, sono responsabili delle proprie scelte e azioni. «L’OMS continuerà a dare consigli basandosi sulla scienza e sull’evidenza, ma sta a ogni Paese accettarli o rifiutarli».

Contro questa pandemia sono necessarie unità e solidarietà, altrimenti il virus «continuerà a creare caos», spiega il direttore Ghebreyesus nel suo appello. «Possiamo sconfiggere questo virus solo attraverso l’unità a livello nazionale e attraverso solidarietà genuina a livello globale».

Una seconda ondata?

«La seconda ondata è nelle nostre mani. Se agiremo bene potremo evitarla. Ma nel farlo sono necessari interventi non solo nazionali, ma anche regionali e globali» evidenzia il direttore generale dell’OMS. «La seconda ondata dipende da noi», aggiunge Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’OMS per il coronavirus, sottolineando l’importanza dei test sierologici nel tracciamento del virus.

«Stiamo imparando ogni giorno qualcosa su questo virus – spiega Van Kerkhove – ma una cosa molto importante sono i primi dati che ci vengono dagli studi siero-epidemiologici condotti in alcuni Paesi, che segnalano come una larga fetta della popolazione sia ancora suscettibile al virus. Ci sono ancora molte persone che possono essere infettate».

È fondamentale, dunque, comprendere che mentre si intensificano o si allentano le misure per il lockdown, «è importante rimanere vigili per identificare quanto prima i nuovi casi», avvisa Kerkhove.

Pericolo vaccini

Un altro problema evidenziato da Ghebreyesus riguarda una fascia fragile di popolazione, ovvero i bambini. Si tratta, in particolare, delle conseguenze del Covid-19 sui vaccini. «Quando la copertura vaccinale diminuisce – spiega il direttore generale dell’OMS – altre epidemie sono in agguato con possibili focolai di malattie potenzialmente letali come morbillo e poliomielite».

«Ogni anno vengono vaccinati oltre 116 milioni di neonati, pari all’86% di tutti i bambini nati nel mondo. Ma ci sono ancora più di 13 milioni di bambini in tutto il mondo che non vengono immunizzati», ha ammonito il direttore generale. Questa situazione è destinata, purtroppo, a peggiorare a causa del Covid-19 e alla disinformazione.

«Sappiamo che quel numero aumenterà a causa di Covid-19 –sottolinea Ghebreyesus – Anche quando i servizi sono in funzione, alcuni genitori e operatori sanitari evitano di vaccinare i piccoli a causa delle preoccupazioni su Covid-19. Miti e disinformazione sui vaccini stanno aggiungendo fuoco al fuoco, mettendo a rischio le persone vulnerabili».

In Italia si prepara la Fase 2

Intanto, in Italia dal 4 maggio partirà la Fase 2 dell’emergenza, come anticipato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza di domenica 26 aprile. Prudenza e cautela restano prioritarie da parte di tutti per evitare di vanificare gli sforzi di questi mesi. E per scongiurare l’incubo del ritorno alla Fase 1.

 

Qui lo streaming sul canale YouTube della conferenza dell’OMS, disponibile in lingua inglese.

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