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BussoLaLettura // “Cronache di Susetta, la zanzara che non s’arricetta”, la recensione

Cronache di Susetta, la zanzara che non s’arricetta” è un testo unico. Tra leggerezza e profondità, in una trama lineare dove fastidio e amore si confondono e la quotidianità viene resa teatrale, la penna di Giuseppe de Stefano ronza divertita da una settimana all’altra e ci consegna una storia tenera e appassionata.

La zanzara Susetta, tra prese in giro e sigari allo zampirone, ci insegna che tutti noi, anche quando ci sentiamo insignificanti come degli insetti, abbiamo il potere di rialzarci e continuare a vivere.

Tra Zanzare e Scarafaggi, un’opera teatrale

Il protagonista di questa storia gentile e bizzarra è Peppino, studente universitario, che si ritrova a dividere il proprio appartamento con un’ospite indesiderata: Susetta, una zanzara dal carattere istrionico e dalla formidabile tenacia.

La convivenza non è facile – è, anzi, è una lotta continua che vede il povero Peppino riempirsi ogni notte di ponfi e pruriti. Tra scarafaggi che parlano in spagnolo, band di insetti che suonano chitarre elettriche e abitini provocanti fatti in pelle di vespa, la vita di Susetta e Peppino prosegue inesorabilmente, trascinata dallo scorrere dei giorni, intrecciando gli affetti e i destini di questi due improbabili nemici-amici.

Leggere questo romanzo è un po’ come salire su uno stranissimo palcoscenico dove gli attori indossano ali di zanzara e antenne da insetto.

Susetta, il personaggio più teatrale del testo, indiscussa stella dello spettacolo esagerata nei modi e nelle parole, pronuncia spesso espressioni dialettali e qualche parola in napoletano (non a caso, alla fine del libro troviamo un esaustivo glossario). Tra mosquitos e larve è impossibile non sentire un’eco che ricorda le commedie di de Filippo e quelle di Totò e Peppino: quello di Giuseppe de Stefano è un divertente e raffinato esperimento.

elaborazione grafica di Luigi Carrara

The show must go on

E’ impossibile, proseguendo nella lettura, non affezionarsi ai variopinti personaggi partoriti dalla mente dell’autore.

Le pagine scorrono tra le dita rapidamente, facendo spesso ridere e talvolta riflettere, sollevando, tra uno sketch e l’altro, interrogativi sorprendentemente importanti: cosa definisce chi siamo veramente? Come si affrontano i cambiamenti e le responsabilità? Chi si ricorderà di noi, quando, alla fine, moriremo?

Susetta, tra una puntura e l’altra, ci insegna una grande lezione: bisogna andare avanti. Per quanto si possa soffrire, per quanto possa essere difficile, ci si deve muovere e non si deve mai rimanere immobili: la vita non ci aspetterà e per questo non dobbiamo fermarci.

Un passo dietro l’altro – una puntura dopo l’altra – tutti possiamo rendere la nostra vita un meraviglioso e indimenticabile spettacolo, pur con la consapevolezza che, un giorno, il sipario calerà.

A chi è consigliato “Cronache di Susetta, la zanzara che non s’arricetta“?

Cronache di Susetta, la zanzara che non s’arricetta” è consigliato a chi cerca una lettura estiva leggera ma non stucchevole; a chiunque voglia leggere qualcosa di diverso dal solito; è consigliato a chi vuol ridere, anche di gusto, ma sentendo sul fondo della gola un pizzicore amaro.

 

Titolo: Cronache di Susetta, la zanzara che non s’arricetta

Autore: Giuseppe de Stefano

Casa editrice: ABEditore

Copertina (flessibile): 255 pagine

ISBN: 978-8865512869

Prezzo: 9,90 euro

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