Prosegue l’inchiesta sulla realizzazione dei Covid Center presso l’Ospedale del Mare a Ponticelli, Caserta e Salerno, con i carabinieri che – su delega della Procura – hanno perquisito casa e ufficio di Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Napoli 1. Questi non era a Napoli ma è tornato e si è messo a disposizione degli inquirenti. Gli è stato posto sotto sequestro anche lo smartphone.
L’ipotesi di reato formulata dai magistrati a proposito dell’inchiesta è concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture: al centro degli accertamenti la gara regionale, da 15,5 milioni di euro, che si è aggiudicata a metà marzo un’azienda di Padova per costruire un campo di moduli prefabbricati con all’interno 72 nuovi posti letto di terapia intensiva nel parcheggio del nosocomio napoletano, a Caserta e a Salerno. La procedura fu conclusa – si era in pienissima emergenza Coronavirus – in meno di un giorno.
Nella fase iniziale delle indagini erano stati acquisiti atti, poi sono stati ascoltati testimoni e adesso sono state configurate le prime ipotesi di reato e portate a termine le prime perquisizioni.
Intanto ieri l’ex assessore regionale Marcello Taglialatela (presidente di “Campo Sud”) ha presentato un altro esposto in Procura, il quinto sulla vicenda emergenza Covid. Chiede di chiarire il ruolo ricoperto durante la crisi da Luca Cascone, consigliere regionale fedelissimo di Vincenzo De Luca. Cascone dal suo canto non risulta indagato, e ha sempre spiegato di aver dato una mano nell’Unità di crisi pur non essendone un componente. Per Taglialatela “risulta essere il riferimento principale delle ditte interessate agli appalti legati alla emergenza sanitaria“.
La candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino ha commentato: “Ci sono gravi ombre sulla gestione degli appalti“. Molte le cose da approfondire per l’esponente pentastellata: “Il consigliere regionale Cascone che, fedelissimo del governatore, in barba a ogni norma di trasparenza, si autonomina volontario in appalti pubblici e fiduciario di Soresa, la ditta aggiudicataria dell’appalto per i tre ospedali prefabbricati che comincia a lavorare 5 giorni prima dell’uscita del bando” e ancora “opere in ritardo di tre mesi rispetto ai 18 giorni previsti e lo strano caso dei collaudi mai eseguiti che impediscono l’apertura di due delle tre strutture modulari“. La richiesta è al ministro Lamorgese: “Cosa aspetta a commissariare Asl Napoli 1?“.